Parigi, 6 mar. (Apcom) – Nello stesso giorno in cui il Vaticano
conferma la sua presenza, anche la Francia afferma di voler
partecipare ai preparativi della conferenza ‘Durban2′ dell’Onu
sul razzismo, che si terrà alla fine di aprile a Ginevra, e
auspica una posizione comune europea sulla questione, dopo
l’annuncio del boicottaggio da parte dell’Italia.
“Abbiamo notato l’annuncio italiano. In questa fase pensiamo che
sia importante far parte del processo di preparazione e vedere
come procede” ha dichiarato oggi il portavoce del ministero degli
Esteri, Eric Chevallier. “Pensiamo che sia importante essere
all’interno del processo di cooperazione di Durban per prevenire
che degeneri in tensioni invece di muoversi verso la difesa dei
diritti dell’uomo” ha aggiunto.
Ai giornalisti che gli chiedevano se la Francia auspicasse che i
Ventisette prendano una posizione comune sulle condizioni della
loro partecipazione, Chevallier ha risposto: “E’ quello che
vogliamo (…) vedremo se riusciremo a favorire una posizione
europea”. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato
ieri a Bruxelles che l’Italia non prenderà parte alla conferenza,
osservando che la bozza del documento che ne sarà alla base
contiene “parti inaccettabili” e “tesi aggressive e antisemite”.
Anche Stati Uniti, Israele e Canada hanno annunciato il
boicottaggio, e il Regno Unito ha condizionato la sua
partecipazione a un radicale cambiamento della dichiarazione
finale. Oggi monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore
permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite, con sede a
Ginevra ha dichiarato che “al momento la Santa Sede intende
partecipare”, pur auspicando una modifica del testo che contiene
alcune “frasi aggressive di tipo antisemita”.
Otto anni fa, in Sudafrica, alcuni Stati tentarono di far entrare
nella dichiarazione finale della riunione promossa dall’Onu
l’equiparazione “sionismo uguale razzismo”. Ora il lavoro che
precede la prossima Conferenza è affidato a un comitato
coordinato dalla Libia e che comprende, fra gli altri, Iran e
Cuba.
Nell’ottobre scorso il comitato preparatorio ha elaborato un
testo-base nel quale Israele veniva definito un’entità “straniera
occupante la cui legge si basa sulla discriminazione razziale” e
i palestinesi erano indicati come la sola popolazione vittima di
discriminazioni. Il premier francese Francois Fillon ha affermato
lunedì scorso che la Francia “non accetterà che Israele sia
stigmatizzato” e che era “pronta a ritirarsi” dalla conferenza.
Spr
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