Berlino, 21 mar. (Apcom) – Per uscire dalla crisi Opel non esclude licenziamenti e chiusure degli stabilimenti, anche in Germania. Lo ha detto il numero uno della casa automobilistica tedesca, Hans Demant, in un’intervista al settimanale Wirtschaftswoche. Il ministro del Lavoro tedesco Olaf Scholz ha intanto sollecitato un salvataggio dell’azienda a tutti i costi, anche, se necessario, attraverso una partecipazione dello Stato.
Opel, ha spiegato Demant, sta già preparando un ampio piano di risparmi in tutta Europa e sta verificando anche la chiusura di alcuni impianti, un’ipotesi, quest’ultima, che dal punto di vista strettamente economico “sarebbe di sicuro sensata”. L’azienda sta riflettendo inoltre su un eventuale taglio del personale, ha aggiunto il numero uno del marchio tedesco. L’insolvenza, invece, “non rappresenta per noi un’alternativa: non stiamo conducendo colloqui per un’insolvenza e non vogliamo condurli”, ha puntualizzato Demant.
Una posizione condivisa dal socialdemocratico Scholz. Lasciar scomparire Opel “sarebbe più di un errore, sarebbe un imperdonabile fallimento del governo”, ha detto il ministro del Lavoro in un’intervista alla Bild am Sonntag. L’esecutivo, ha continuato, non dovrebbe temere l’ipotesi di un ingresso diretto nella società; l’importante è “che non sia una prospettiva duratura”, ha puntualizzato.
Secondo il settimanale Der Spiegel, Opel non è riuscita ancora a trovare un investitore serio disposto a rilevare la maggioranza dell’azienda dalla statunitense General Motors.
Opel rischia di dichiarare insolvenza nelle prossime settimane e ha chiesto aiuto al governo tedesco.
Aal
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