MILANO – L’operazione antimafia Hydra sta per entrare nel vivo. A partire dal 21 maggio e fino al 25 luglio, nell’aula bunker del carcere di Opera, 143 imputati affronteranno l’udienza preliminare per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’udienza si terrà sotto la supervisione del gup di Milano, Emanuele Mancini.
L’inchiesta, che ha coinvolto diverse province, ha portato alla luce una rete criminale operante tra Milano e Varese, nella quale si sarebbero alleate le principali organizzazioni mafiose italiane: ‘ndrangheta, camorra e mafia. Secondo l’accusa, queste consorterie mafiose avrebbero unito le forze per gestire e controllare gli affari illeciti sul territorio, creando un vero e proprio monopolio delle attività criminali.
A processo ci saranno alcuni dei clan più noti e pericolosi d’Italia, tra cui i Fidanzati, storici affiliati di Matteo Messina Denaro, i Mazzei, tra cui il cerrese Gaetano Cantarella, vittima di lupara bianca, e i calabresi Rispoli, insieme al nuovo boss Massimo Rosi. Non mancano nemmeno i componenti del clan Senese, appartenente alla malavita campana, un altro protagonista di questa vasta rete criminale.
Il pubblico ministero Alessandra Cerreti della Direzione distrettuale antimafia ha ribadito l’importanza di questo processo come un passo fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata che ha radici profonde nel territorio lombardo e non solo. Con l’avvio di questa fase, si spera di fare chiarezza sugli intrecci tra mafia, politica e affari illeciti che hanno segnato per anni la vita di queste aree.