– L’idea è nata spontanea, alimentata dal basso, sull’onda emotiva della scomparsa della mitica custode della palestra. Perché non intitolare a Maddalena la “sua” palestra? Perché non dare ufficialità a un copyright già in uso da tempo (“Palamadda”)? In questo momento la palestra è intitolata all’ex sindaco , in carica dal 1969 al 1971, ma sarebbe bello, senza cancellare nessuno, che i due nomi in qualche modo potessero convivere. , in arte “La Madda”, è praticamente nata con la palestra.
L’impianto fu realizzato nel 1974, Maddalena cominciò a occuparsi della struttura a partire dal 1976. Se n’è presa cura per quasi 40 anni dedicando il proprio tempo ai bambini delle scuole e ai giovani e meno giovani atleti che in palestra si sono avvicendati. Che il “Palamadda” possa diventare una certezza, con tanto di ufficialità, sarebbe un riconoscimento a una persona che ha vissuto in simbiosi con un impianto che ha curato con la benevolenza di una mamma verso una figlia.