L’incubo è finito, Luca Chirico può tornare a correre. Lo scalatore di Porto Ceresio, dopo mesi in attesa di un contratto, ha finalmente trovato una squadra. Il 24enne correrà la prossima stagione con la Torku Şekerspor, formazione turca che corre nella categoria Continental.
Non parliamo di un top team, è vero, ma è l’occasione che permette a Chirico di rientrare in gruppo dopo i due anni alla Bardiani, conclusi quest’estate. Il contratto, che Luca firmerà nei prossimi giorni,
sarà di una sola stagione. «Ho aspettato fino ai primi di gennaio una formazione World Tour e con loro sembrava tutto fatto. Non si è concretizzato un accordo che sembrava già chiuso, perché alcune situazioni hanno fatto cambiare le carte in tavola. Così mi sono ritrovato senza squadra proprio nel momento in cui gli organici vengono chiusi. Ho poi avuto un contatto con questa squadra turca, ci siamo sentiti e abbiamo deciso di provare. Il prossimo 9 febbraio sarò ad Antalya, mentre le visite mediche le svolgerò in Italia in questi giorni».
La paura di perdere l’intera stagione è stata però reale: «Sì, lo ammetto, ho avuto paura di saltare la stagione. A gennaio i roster sono già fatti, e nelle piccole squadre è difficile trovare spazio perché i budget sono limitati». Ora però una squadra c’è e, seppur una Continental (terzo livello di importanza), è una base da cui ricominciare la carriera: «Adesso sì, ho solamente voglia di correre. Un po’ anche per me stesso, per cercare dei risultati, delle vittorie. E, rispetto all’anno scorso, so che correrò di più e già questo è positivo. Sì, non è facile uscire dai riflettori del nostro ciclismo ed andare in Turchia, però potrebbe farmi bene. A fine anno tirerò le somme, ma la speranza in questo momento è quella di far bene fino a fine anno per poi ambire a qualcosa di più per la stagione che verrà. La visibilità indubbiamente non sarà la stessa perché non correrò in gare come il Giro d’Italia, la Sanremo o il Lombardia, a cui avevo partecipato in passato».
Per lui, Torku Şekerspor è tutta da scoprire: «Lo ammetto, non conosco nessuno se non un corridore che ha corso in Italia (si parla di Ivan Balykin, reduce anche lui da un’esperienza in Italia con la maglia del GM Europa Ovini). Le basi sono solide, la squadra esiste da tanti anni e a me interessa correre. Probabilmente c’è anche un modo di intendere il ciclismo meno esasperante che in Italia, stiamo a vedere».
Il programma più immediato prevede «un arrivo in Turchia per il 9 febbraio, farò qualche allenamento al caldo e poi parteciperò alle prime gare a Cipro, dal 16 al 19. Ho chiesto di poter rimanere da loro al caldo ad allenarmi, forse stare lontano da casa può stimolare una concentrazione maggiore sull’allenamento. Poi sarò in gara in Croazia ed in Slovenia, prima di tornare a casa verso metà marzo».
Dunque il plotone dei varesini tra i professionisti si allarga a cinque elementi: in gruppo ci sono già Eugenio Alafaci, in maglia Trek, Ivan Santaromita, Nippo-Fantini, e gli esordienti Edward Ravasi, con la neonata UAE Abu Dhabi, e Salvatore Foti, che corre per il Team Leopard, una formazione Continental come la Torku Şekerspor di Chirico.