BUSTO ARSIZIO – Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, cittadina brasiliana, è ufficialmente indagata per l’omicidio del suo secondo marito, Michele Della Malva. La donna, già coinvolta nel processo per l’omicidio del suo ultimo compagno Fabio Ravasio, ucciso il 9 agosto scorso a Parabiago (Milano), è accusata di essere responsabile anche della morte di Della Malva, un caso che era stato archiviato 13 anni fa ma che ora è stato riaperto grazie alle indagini dei carabinieri di Busto Arsizio.
Il 9 agosto scorso, Fabio Ravasio morì dopo essere stato travolto da un’auto. Inizialmente si era pensato a un incidente causato da un pirata della strada, ma le indagini hanno portato a sospettare un omicidio, orchestrato proprio dalla donna. Le indagini, guidate dal pubblico ministero Ciro Caramore della procura di Busto Arsizio, hanno condotto ora a una svolta anche nel caso della morte di Della Malva. L’ex cognato di Adilma, un uomo di 59 anni con numerosi precedenti e legami con la criminalità organizzata, è stato arrestato con l’accusa di essere coinvolto nel delitto. L’uomo, che abita a Quarto Oggiaro, in passato aveva avuto una relazione con la 49enne e sembra essere stato in qualche modo coinvolto anche nella vicenda legata alla sua morte.
Della Malva, ex detenuto e legato a una famiglia di criminali, aveva conosciuto Adilma durante un periodo di reclusione, nel 2006, durante un incontro organizzato da un’associazione di reinserimento sociale per i detenuti. I due si sposarono dopo che Adilma ottenne la libertà. La morte di Della Malva, avvenuta nel 2011 durante un permesso premio con la moglie, era stata inizialmente attribuita a un infarto, ma le recenti indagini hanno rivelato dettagli inquietanti. L’autopsia ha mostrato che l’uomo morì a causa di un’intossicazione provocata dall’ingestione di un sacchetto di plastica contenente cocaina, un dettaglio che ha sollevato dubbi sulle reali circostanze della morte.
Secondo le ricostruzioni della procura, Adilma avrebbe cercato di nascondere i moventi economici dietro la morte del marito. Si ipotizza che, insieme all’amante Ravasio, la donna avesse pianificato di uccidere Della Malva per impadronirsi del denaro che l’uomo custodiva e della sua preziosa collezione di orologi. Inoltre, la 49enne ereditò dalla morte del marito anche una villetta a Vieste, che potrebbe aver rappresentato un ulteriore incentivo per l’omicidio.
Le indagini sulla morte di Fabio Ravasio e quelle relative alla morte di Michele Della Malva continuano, mentre la procura di Busto Arsizio ha esteso gli accertamenti per fare luce su un possibile legame tra questi due omicidi e per scoprire ulteriori dettagli che potrebbero emergere.