Rinviata ancora una volta dal gip Chiara Venturi la causa che vede Nicola Sapone e Andrea Volpe l’uno contro l’altro. Due delle Bestie di Satana: entrambi accusati degli omicidi di Chiara Marino, Fabio Tollis, Mariangela Pezzotta e dell’induzione al suicidio di Andrea Bontade. Ma Volpe ha accusato Sapone di un omicidio di troppo. Quello di Antonio Grasta, rinvenuto cadavere nei boschi di Lonate nell’ottobre 2000. Volpe ha asserito che Sapone avrebbe raccontato di essere tra gli autori dell’omicidio
(riconducibile invece alla ’ndrangheta) e addirittura di aver procurato le armi per l’assassinio. Ma secondo gli inquirenti (e qui parlano cellulari e intercettazioni) Sapone al momento del fatto era a Cuba. Perché Volpe ha esagerato? In sede di incidente probatorio il pentito non ha risposto (senza riconfermare le accuse) per «paura della ’ndrangheta». E dopo 5 udienze il gip ha ancora rinviato: volendo ascoltare Sergio Lettieri e Mario Maccione, due compagni (il primo di cella il secondo di Bestie) che avrebbero sentito raccontare la stessa storia di Volpe. Si torna in aula il 19 maggio.
f.tonghini
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