VARESE Alla fiera degli sposi è boom di passeggini. E’ quello che hanno visto in questi giorni gli espositori alla kermesse di fine settembre che puntualmente, come ogni anno, riempie la Schiranna di coppie sulla via dell’altare. Gli sposi sono tornati ad affollare la struttura mobile installata in piazzale Roma per la tredicesima edizione, dopo una stagione saltata nel 2008 per la concomitanza con i mondiali di ciclismo, ma questa volta si sono portati future suocere e figli al seguito. Perché le convenzioni cambiano, e la coppia del 2009 è già convivente, spesso con uno o più figli, oppure formata da novelli “ri-sposi”, con una precedente esperienza alle spalle.
“Si vedeva già due anni fa – spiega Luisa Faré, organizzatrice – ma ci siamo accorti subito che la tendenza si è molto diffusa. Si nota subito che l’età media si alza: difficilmente scendono sotto ai trent’anni, ma questo già si sapeva; non ci aspettavamo invece di vedere così tanti bambini, non saprei dire quante carrozzine sono girate in questi giorni”. Soddisfatti senza riserve gli espositori, lieti di scoprire che per convivenze già collaudate e seconde nozze le coppie varesine non rinunciano proprio a niente: “Rifanno
tutto con pranzo, foto e bomboniere. Non potrebbe andare meglio in questo senso”. E rispetto a un paio d’anni fa, ci sono meno curiosi che sondano il terreno nell’eventualità di un matrimonio e più fidanzati che hanno già deciso: chi arriva alla fiera ha un interesse ben preciso e cerca quello che ancora manca nel programma del fatidico giorno. Dentro si trova di tutto, girando per i 4.000 metri quadri di superficie espositiva allestita dagli oltre 100 espositori, tra servizi di catering, ristoranti, noleggio auto, fotografi, e bomboniere.
Tra le cose da non perdere quest’anno c’è sicuramente il “Generale Lee”, la celebre auto di Hazzard:una Dodge Charger arancione del ‘69 con due grandi numeri 01 sulle fiancate, la bandiera degli stati confederati d’America dipinta sul tetto e il clacson che intona le prime note del leitmotiv; tra l’altro proprio il clacson è quello originale che sentivamo in televisione nei primi anni ’80. Un’altra novità, forse un po’ vip ma di sicuro effetto, è l’arrivo in elicottero. Unico svantaggio del caso è la spesa che si appesantisce di almeno un migliaio di euro.
Confermata poi la predilezione delle varesine per l’abito sartoriale che anno dopo anno guadagna terreno. “Il problema è che anche il Made in Italy rischia di diventare un etichetta che si appiccica ovunque ma che non garantisce la qualità – dice Roberto Monfalcone che confeziona abiti e accessori su misura all’Angolo del Made in Italy – per questo si sta tornando a chi produce tutto in modo artigianale: solo la sartoria può garantire che quello che si sta comprando è vero”. Per i “comuni mortali” il massimo che si arriva a spendere si aggira sui 6 mila euro, ma Roberto ha preparato gli abiti per numerose consorti di vari capi di stato di cui preferisce non esplicitare il valore. “Dico solo che qualcuno ha lasciato l’atelier con il camioncino blindato”.
Francesca Manfredi
e.marletta
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