– Una parola in più e l’ordinanza ha creato scompiglio. Un errore, ammesso dagli uffici comunali che entro oggi vi porranno rimedio, che è costato però l’incasso di una serata al bar all’interno del PalA2A di Varese.
L’ordinanza è quella classica imposta dal ministero dell’Interno in occasione di eventi e manifestazioni sportive dopo che i terroristi hanno seminato il panico ovunque ma soprattutto dopo che a Torino una finale di Champions vista in piazza con la Juve uscita sconfitta s’è trasformata in una mattanza. Qualcuno ha gridato qualcosa, la folla è impazzita e in molti sono rimasti calpestati. Lattine e bottiglie di birra lasciate sul selciato hanno ferito molte persone. L’ordinanza s’è dunque inasprita sensatamente in occasione di qualunque evento richiami pubblico: una partita di serie A della Pallacanestro Varese, il concerto dei Guns ’n’ Roses a Imola o la sagra del fungo a Brinzio. Tutto giusto. Non fosse che il Comune di Varese nell’ordinanza notificata al gestore del bar interno al palazzetto e alla società abbia lasciato un “alcolico” di troppo.
Sì perchè a norma è fatto divieto di servire alcolici e superalcolici a minorenni e persone in evidente stato d’ebbrezza. E questo lo prevede la legge: un bar in centro non può vendere alcol a un minore (e non lo può fare nemmeno un supermercato) nemmeno alle 14 di lunedì seppur in assenza di grandi eventi. Stessa cosa vale per chi già si palesa ubriaco mentre ordina l’ennesimo drink. L’ordinanza, applicata in tutta Italia, vieta inoltre di introdurre bevande d’asporto luoghi preposti all’evento. E vieta la vendita di superalcolici in generale all’interno delle strutture che ospitano l’evento e nei locali limitrofi. È infine vietata la vendita di bibite, alcoliche e non, in bottiglie di vetro e lattine perchè queste non soltanto possono essere utilizzate come corpo contundente, ma buttate a terra possono ferire qualcuno in caso di caduta.
Al punto 2 dell’ordinanza varesina, però, si vieta, indiscriminatamente la vendita sia al bar interno al palazzetto che ai locali limitrofi di superalcolici e alcolici. «È un errore – spiegano dal Comune – la parola alcolici deve essere eliminata. Il divieto di vendita è limitato ai superalcolici. È consentita la vendita di alcolici serviti non in bottiglia o in lattina».
In sintesi la classica birra nel bicchiere di plastica potrà essere venduta e consumata così come è sempre stato. Sia dagli esercizi interni alle strutture sportive che da quelli limitrofi. «E questo vale sia per la Pallacanestro Varese sia per il Varese Calcio», precisano dagli uffici comunali. L’ordinanza notificata l’altro ieri sera sarà corretta entro oggi. E gli alcolici, non in bottiglia o in lattina, potranno essere serviti. Nel frattempo però gli esercizi commerciali – soprattutto quello interno al PalA2A in occasione della partita di mercoledì contro i Lugano Tigers, alla quale erano presenti 1000 spettatori restati letteralmente “all’asciutto” – hanno perso un giorno di incassi.