Expo è atterrato in città. Improvvisamente, ieri, alle 18.55, il maxi schermo di piazza Monte Grappa è diventato tutto nero ed è partito il countdown. Meno cinque, meno quattro, mento tre. Mentre i minuti scorrevano, le persone si sono sistemate intorno allo schermo, come al cinema. Alle 19, dopo qualche secondo di suspense, ecco esplodere lo spettacolo dell’albero della vita, con i suoi colori e la sua musica. L’iniziativa – nata grazie a della società di comunicazione Gandini Active Group, il Comune, la Camera di Commercio e il nostro quotidiano la Provincia di Varese – continuerà fino al 10 dicembre. L’albero si accenderà tutti i giorni, dalle 19 alle 23, con uno spettacolo ogni mezz’ora. Ma è significativo che alcune persone abbiano voluto essere presenti già al primo spettacolo.
«Io ho 82 anni, non sono andato all’Expo perché mi hanno detto che si trattava di stare in piedi tutto il giorno – dice– Dello spettacolo, fino ad oggi, avevo visto alcuni spezzoni. Adesso posso ammirarlo dall’inizio alla fine». «Abbiamo letto dell’iniziativa sul giornale, non siamo andate all’Expo e abbiamo pensato di venire a vedere lo spettacolo in piazza – dichiarano, mamma e figlia di Besnate – Peccato per il rumore dell’acqua della fontana, copre la musica».
Una famiglia passava di lì e si è fermata proprio davanti allo schermo, su richiesta della figlia Vittoria che il giorno che “i grandi” sono andati all’Expo è rimasta dalla nonna: «Che bello» diceva la bambina alla sorella Lorena, estasiate entrambe di fronte allo schermo. A vedere lo spettacolo c’era anche che all’Expo non c’è andato perché «contrario a quel genere di manifestazioni». Secondo Tomasini: «Expo non ha nutrito una sola persona e ha trasformato i contenuti della manifestazione in una specie di Gardaland. In più, non ci dicono quanti biglietti interi hanno venduto. Secondo me la maggior parte sono tutti da cinque euro». Dalle critiche, però, una cosa Tomasini la salva: «L’albero della vita, che non è male».
Il bar Socrate, al terzo piano, ha allestito una sala dedicata ad Expo, con tre maxi schermi che mandano a rotazione le immagini dei padiglioni su monitor da 50 pollici. «Le immagini sono così nitide, che Expo appare diverso persino a chi c’è andato molte volte. Per esempio, si vedono le fila di led sull’albero della vita e l’accesso che permette di salire sopra. Particolari che possono essere sfuggiti a chi è andato lì di persona» spiega Maurizio Gandini, che ringrazia del bar Socrate per la disponibilità a ospitare l’iniziativa. Ai presenti è stata offerta l’opportunità di provare Oculus, l’apparecchiatura di Samsung che consente di catapultarsi in immagini immersive. Grazie alle foto scattate da , si può scegliere di entrare nei padiglioni di Expo, oppure negli edifici sacri del Sacro Monte. Ieri le persone hanno optato per la seconda ipotesi. «Meraviglioso, mi sembra di essere sospesa nel Santuario – esclama – Veramente bello, ci voleva». «Altro che quelle macchinette in cui si facevano passare le immagini come diapositive – afferma Maria Rosa – Guardare in quello strumento mi ha fatto impressione, perché mi sembrava di cadere. Ma che emozione». Gandini ha intenzione di portare questi viaggi virtuali in Expo anche nelle case di riposo, negli ospedali, e magari anche sulla salita del Sacro Monte, per far vedere le cappelle da un’angolazione diversa.