Osa ribellarsi ai bulli del citofono Quarantenne massacrato di botte

Morazzone, l’uomo è uscito esasperato di casa dopo l’ennesima scampanellata a vuoto. In sette, tra i 20 e i 25 anni, l’hanno circondato e picchiato

– Lo avevano malmenato selvaggiamente solo perché aveva avuto la sfrontatezza di ribellarsi ai loro gesti di bullismo, ma nelle ultime ore il branco è stato smascherato dai carabinieri della stazione di Carnago. Nei guai sono finti almeno sette giovani residenti tra i Comuni di Castiglione Olona e Venegono Superiore, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, che lo scorso due aprile aveva trascorso diverse ore suonando ai campanelli delle persone. Un quarantenne di Morazzone non l’ha

presa bene, ma la reazione gli è costata cara.
Dal 2 aprile, data dell’episodio in questione, ad oggi i carabinieri di Carnago hanno investigato con grande attenzione cercando di raccogliere la maggior quantità di elementi utili per individuare tutti i responsabili del vile pestaggio. Ma andiamo con ordine.
I fatti, come detto, risalgono all’inizio del mese di aprile, ma sembra che gli scherzi al citofono andassero avanti già da qualche giorno. Gli autori della “bravata”, secondo la ricostruzione investigativa, suonavano alle case e poi scappavano facendo perdere le proprie tracce. Le chiamate “mute” si sono prolungate per un po’ di tempo, ma a Morazzone qualcosa alla fine è andata storta. Il branco avrebbe, infatti, puntato la casa di un quarantenne del posto, infastidito dalle citofonate dei giovani. Ragazzi che, da Castiglione e Venegono, raggiungevano Morazzone solo per creare disagio al quarantenne cui interrompevano la tranquillità, solo per il gusto di farsi quattro risate.
Quello del suono del campanello è uno degli scherzi più vecchi di sempre, ma a Morazzone si è andati molto oltre. La sera del 2 aprile, infatti, dopo l’ennesima scampanellata il quarantenne è uscito di casa con animo minaccioso. Non è chiaro se abbia affrontato o meno i bulli, fatto sta che in un attimo la situazione è degenerata.
L’uomo è stato circondato dal gruppo di giovani, che lo ha massacrato di botte. Lo hanno colpito con violenza in diverse parti del corpo, provocandogli ferite giudicate guaribili in una ventina di giorni e poi sono scappati.
A quel punto è intervenuta un’ambulanza del 118 che gli ha prestato le prime cure mediche. In ospedale lo hanno sottoposto agli accertamenti più approfonditi in modo da scongiurare complicazioni. Ma i carabinieri di Carnago hanno subito dato impulso alle indagini e grazie agli elementi raccolti sono arrivati nelle ultime ore alla svolta.
Innanzitutto, anche grazie alla fondamentale descrizione fornita dalla vittima, è stato tracciato un identikit degli aggressori e quindi, grazie a una indagine lampo, tutti i componenti del “branco” sono stati individuati.
Dovranno ora rispondere, all’autorità giudiziaria, del reato di lesioni. Per fortuna la vittima non è mai stata in pericolo di vita, ma la paura per lui è ovviamente stata grande. E grazie all’intervento dei militati, il cerchio si è stretto rapidamente attorno ai sette giovani residenti nel Seprio.