Stanno per partire le iniziative del Naga, il Summer Festival è ai blocchi di partenza e l’assessore alle attività produttive fa un primo bilancio.
Non ci fermeremo qui. Abbiamo altre idee e il programma degli appuntamenti estivi si arricchirà ancora. Quando si tratta di iniziative intelligenti in grado di richiamare gente anche da fuori città, il troppo non esiste. Lo street food, organizzato in un periodo dell’anno “sfavorevole” e con una durata di più giorni dimostra che bisogna osare per avere successo: l’importante è percorrere strade nuove, essere originali, portare qualcosa di mai visto prima. Il cibo da strada ha richiamato oltre 20mila persone ed è stata una scommessa vinta, così come crediamo sarà vincente la proposta del “Summer Festival”, manifestazione che economicamente per il Comune ha già un riscontro importante
.
All’amministrazione e ai commercianti che rappresento interessa che le manifestazioni organizzate in città abbiano un “appeal” in grado di “affascinare”, il maggior numero di utenti dai comuni della zona e, perché no, dal Milanese, dall’Altomilanese e dal Piemonte.
Il commercio non sta attraversando un periodo facile e perciò è compito del Duc creare un “circolo virtuoso” in grado di riempire le strade e le piazze. Mi spiego meglio: eventi unici, originali e di qualità, servono a richiamare persone che arrivano sì a Gallarate per la singola manifestazione ma che, attratte da vetrine e locali che non conoscevano, possono decidere di tornarci. Più cresce la clientela potenziale e più gli eventuali investitori possono tornare. È però necessario che i primi a crederci siano i negozianti cittadini: tenere alzate le saracinesche in occasione ad esempio degli appuntamenti estivi, significa guardare lontano. Magari quella sera l’incasso non sarà quello desiderato ma nei giorni e nelle settimane successive il ritorno ci sarà.
Continueremo ad agevolare l’apertura di nuove attività nei rioni, sfruttando gli “spazi di manovra” concessi. In alcune zone della città è venuta meno la vendita di prodotti di “prima necessità”: stiamo studiando una soluzione senza per forza trovare un operatore disposto ad aprire un negozio. Porteremo poi qualche evento nei quartieri. A questo proposito, le consulte rionali possono avere un ruolo importante: le proposte possono partire dal presidente e dai consiglieri, magari dopo avere interpellato i residenti delle diverse zone. Non ostacoleremo ogni proposta delle consulte, il mio assessorato è a aperto a valutare, discutere e agevolare qualsiasi idea.
Sona abituata a guardare il bicchiere mezzo pieno e perciò di fronte ad un negozio che chiude vedo un’opportunità che si apre per qualcun altro. È successo in via Manzoni, dove nei mesi scorsi hanno cessato l’attività due storici marchi di abbigliamento: ebbene qualcuno non ha perso tempo gridando allo scandalo e scaricando accuse, molto generiche e poco fondate, contro l’amministrazione comunale. Non ho risposto agli attacchi, perché più delle parole parlano i fatti che dicono che oggi quei due spazi commerciali sono occupati da altri negozi.
Sono certa che chi ha investito sfrutterà le occasioni che verranno date di mettersi in mostra con le aperture serali. I dati in mio possesso dicono che il saldo tra chiusure e aperture è pressoché in pari. Ciò non significa che la situazione sia positiva, lo sarà quando grazie a una mentalità diversa di tutti, a partire dalla sottoscritta, Gallarate tornerà ad essere attrattiva passando attraverso il “circolo virtuoso” che, ribadisco, ritengo sia la vera chiave di volta.
I progetti sul tavolo sono molti e alcuni di loro vedranno la luce. Ma non anticipo nulla: la politica degli annunci non mi appartiene, comunicheremo di cosa si tratta a cose fatte. Le nostre iniziative in questi mesi hanno riscosso successo, non è detto che sarà sempre così. L’importante e provarci anche rischiando, perché questa città merita di svegliarsi dal torpore degli ultimi anni.