Per punto nascite e pediatria arriva uno spiraglio dal ministero della Salute, ma le mamme non mollano. E la Lega Nord annuncia «una raccolta firme per far sentire la nostra voce al ministero Lorenzin: questa legge ingiusta deve essere cancellata», ha dichiarato il consigliere regionale del Carroccio Emanuele Monti. Le mamme intanto vanno avanti: «L’occupazione continua ad oltranza. Il nostro presidio in pediatria resta. E resterà sino a quando i reparti non saranno riaperti. Lo spiraglio? Positivo sulla carta. Ma vogliamo vedere i fatti».
E le mamme incassano il pieno sostegno del comitato in difesa dell’Ondoli: «non scenderemo a compromessi – spiega il presidente e vicesindaco di Angera Marco Brovelli – niente chiacchiere: i due reparti vanno aperti immediatamente». E Brovelli lo ha dichiarato in modo chiarissimo anche ieri sera durante l’assemblea pubblica promossa dal comitato per fare il punto insieme a tutti i cittadini. Brovelli ha aggiunto una seconda richiesta: «hanno chiuso a tradimento due reparti. Non soltanto devono essere riaperti ma non dovranno mai essere tagliati altri servizi fondamentali per la collettività.
Se dovesse accadere torneremo in piazza». E ieri l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera ha inviato, come annunciato, la domanda di sospensione della “non accoglibilità” della richiesta di deroga per i Punti Nascita di Piario, Angera, Broni Stradella, Gravedona o Chiavenna e Casalmaggiore. «La possibilità di una deroga rispetto alla chiusura di alcuni punti nascita in Lombardia è una notizia che accogliamo con favore. L’aspetto principale è che chi partorisce in Lombardia lo possa farlo in condizioni di sicurezza e massima efficienza», ha detto il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo. «Il fatto che il Ministro Lorenzin abbia dichiarato la possibilità di deroghe alla chiusura dei punti nascita in Lombardia è sicuramente un fatto positivo – ha detto Samuele Astuti, sindaco di Malnate e presidente della conferenza dei sindaci di Ats Insubria – La Conferenza dei Sindaci dell’ATS Insubria, anche in quest’occasione, avrà il compito di raccogliere le istanze che provengono dai territori e proporre soluzioni, in modo che si tenga conto delle specificità legate ai singoli territori».
E il Carroccio chiede che la Lombardia possa decidere in autonomia «e con maggiore cognizione di causa rispetto a Roma dei propri ospedali – ha spiegato Monti lanciando la raccolta firme – è scandaloso che la nostra Regione, che vanta conti perfettamente in ordine, sia tratta alla stregua di chi ha la Sanità commissariata o in deficit».