– Il sole di metà agosto non scioglie le polemiche attorno all’ospedale unico, dopo l’affondo di Sinistra Italiana riguardo alcuni punti del protocollo di intesa firmato il 3 agosto dall’amministrazione guidata dal sindaco .
Negli articoli 5 e 6, secondo gli esponenti di Sinistra Italiana «non sono citate le esigenze manifestate dal Comune di Gallarate – affermano – mentre sono elencate quelle del Comune di Busto Arsizio». Il primo cittadino gallaratese però, non ci sta: «È bello vedere come l’unico tema su cui si esprime Sinistra Italiana ultimamente riguardi l’ospedale unico – dichiara – il problema è che parlano come se fossero degli esperti ma in realtà non lo sono».
Il capo della giunta di centro destra sottolinea come sia dal punto di vista dei costi che dei servizi «non si sono ben documentati, se avessero assistito a qualche commissione consiliare o qualche consiglio comunale, non avrebbero rilasciato certe affermazioni». Sul fronte dei costi «i loro allarmismi si sono rivelati infondati – evidenzia il sindaco leghista – a dirlo non sono io bensì i numeri. I posti letto diminuiranno solo di qualche unità ma ci sarà un risparmio di quasi 10 milioni di euro all’anno». Per quanto riguarda i servizi «fanno riferimento – continua Cassani – ad articoli che non conoscono e che, forse, non hanno nemmeno letto fino in fondo».
Il capo dell’amministrazione gallaratese precisa come Busto abbia proposto di mantenere tra gli altri, gli uffici di A.T.S. Insubria la Direzione Strategica A.S.S.T. Valle Olona. «Una richiesta giustificata dal fatto che – continua Cassani – a differenza di Gallarate, l’area di Busto è meno appetibile e più difficile da ridestinare». Polemiche rientrate? Non proprio. Il sindaco leghista infatti, si dice «stanco» perchè «gente che non è in possesso delle competenze necessarie per prendere certi tipi di decisioni, si arroga il diritto di voler mettere i puntini sulle i in questioni delicate». Già in passato Cassani aveva dichiarato come per lui fosse importante che la politica non debba entrare nel merito di questioni sanitarie e scelte organizzative. «Per questo – evidenzia Cassani – ci sono esperti super partes che si assumono la responsabilità di determinate scelte. Che un esponente di un partito politico mi venga dire che sia meglio fare un reparto piuttosto che un altro mi sembra una cosa fuori luogo».
Una posizione in linea con le dichiarazioni rilasciate all’indomani della protesta dei sindaci di centro destra per la riapertura del punto nascite ad Angera.
«Dobbiamo discutere di quanti posti letto o quanti medici sia necessario inserire in un determinato reparto nei prossimi consigli comunali? – conclude Cassani – Non penso sia la scelta giusta, ho piena fiducia in direttore generale dell’Asst Valle Olona ed in Ats».