“Ottima idea i Carabinieri al posto dei clandestini nella ex caserma”, Mulas (Lombardia Ideale) rilancia la proposta per Luino

LUINO – Il dibattito intorno alla destinazione d’uso della ex caserma del valico di Fornasette, a Luino, si accende. A seguito della notizia dell’apertura di un centro di accoglienza straordinario (CAS) voluto dalla Prefettura di Varese, si sono infatti accesi i riflettori sulla situazione di insicurezza che Luino sta vivendo, così come, dall’altra parte del confine, nella municipalità di Ponte Tresa in Svizzera.

Dopo che Davide Cataldo, della Lega luinese, aveva lanciato l’idea di destinare la ex caserma all’accoglienza non dei profughi bensì dei Cacciatori dei Carabinieri impegnati nel contrasto allo spaccio boschivo, interviene anche Leslie Mulas, sindaco di Besano e coordinatore provinciale di Lombardia Ideale, rilanciando l’idea di Cataldo.

“L’edificio di Fornasette di Luino era già una caserma, e sarebbe cosa buona e giusta, in questo momento di emergenza sicurezza, decidere di farlo tornare tale. L’idea di ospitare in quel luogo i Carabinieri Cacciatori delle Alpi è ottima. Per i Carabinieri Cacciatori delle Alpi sarebbe un’utile base logistica da cui muoversi in maniera ancora più efficace per contrastare gli spacciatori nordafricani che infestano i nostri boschi e debellare così i traffici di stupefacenti in quelle aree. È importante che lo Stato dia un segnale forte di sicurezza,

e certamente sistemare i Carabinieri al posto di un centro di accoglienza per migranti costituirebbe un messaggio ben preciso ed efficace; un’azione che risponderebbe al reale sentire dei cittadini, che sono molto lontani dalla visione ideologica del Pd in tema di immigrazione e cosiddetta accoglienza”. Conclude Mulas: “Sono sicuro che lo Stato saprà scegliere il giusto utilizzo di quell’area, ripensando la destinazione d’uso dell’ex caserma. La decisione di collocare a Fornasette qualche decina di immigrati va abbandonata, anche per tranquillizzare i nostri confinanti elvetici che si sono comprensibilmente allarmati e potrebbero decidere azioni restrittive al valico di frontiera che penalizzerebbero, come al solito, i nostri frontalieri“.

Venerdì 21 febbraio è convocata una riunione ad hoc dal Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, alla quale sono invitati anche i rappresentanti svizzeri, con lo scopo di discutere della situazione e gestire al meglio proposte e criticità.