Padova, 12 dic. (TMNews) – Ha lasciato un biglietto indirizzato alla famiglia con su scritto: “Scusate ma non ce la faccio più”, poi ha puntato la pistola alla tempia e si è ucciso. Il suicida è un imprenditore, titolare della Eurostrade 90 snc di Peraga di Vigonza (Padova). L’uomo, un 43enne, si è ucciso nel suo ufficio all’interno dell’azienda.
Da quanto si è appreso, l’imprenditore era oberato dai debiti e negli ultimi mesi avrebbe tentato, inutilmente, di riscuotere 200 mila euro di crediti. Una situazione che era precipitata quando l’imprenditore, a causa della crisi, aveva messo in cassa integrazione sette dipendenti. Le pressanti richieste da parte delle banche di rientrare con i finanziamenti concessi, lo ha inevitabilmente gettato nell’angoscia e nello sconforto.
Il 43enne lascia oltre alla moglie, anche due figli. E’ stato proprio un dipendente a scoprire il corpo senza vita dell’uomo, inutili i soccorsi.
Sul caso dell’imprenditore padovano è intervenuto con una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia che ha sottolineato che, quella del 43enne è “un’altra morte che sconvolge, un altro forte richiamo al Paese”.
“Non conosco la vicenda personale dell’imprenditore padovano – ha proseguito Zaia – ma quello che è accaduto testimonia che la difficoltà di un’azienda qui nel Veneto viene spesso avvertita come un problema profondo, della stessa esistenza. Questo deve indurci a chiedere a noi tutti, alle istituzioni e alla politica, se stiamo dando le risposte giuste, non solo in termini di analisi meramente economica che pure sono ineludibili – ha concluso il governatore – ma anche umana”.
Bnz
© riproduzione riservata