È la grande settimana del Rugby Varese, la settimana in cui tutta questa città deve guardare solo a Giubiano e soffiare, spingere questi ragazzi verso la serie B. Non serve caricarli di pressioni, tensioni o chissà cosa. Sono tutti giovani e varesini, con una passione grande così ed un sogno da raggiungere che più vicino non si può. Per questa settimana, e speriamo non solo per questa, tutta Varese è all’Aldo Levi, perché quei ragazzi in fin dei conti sono tutti noi. e sono gli allenatori, i comandanti alla guida di questo sogno. Sanno che domenica ci si gioca tutto ma nelle loro parole non c’è paura, ma gioia e speranza, perché sarà una domenica bellissima, comunque vada.
«Questa settimana lavoreremo sull’aspetto mentale, per distendere un po’ i nervi e per togliere tensione ai ragazzi – dice Ferrara – Tutti loro si meritano questa soddisfazione, hanno lavorato tantissimo e comunque vada domenica la nostra sarà stata una stagione positiva».
La promozione in serie B passa dal big match contro la capolista Union Milano, mai battuta quest’anno: «Sono convinto che possa essere la volta buona, noi arriviamo da due vittorie importanti – continua l’allenatore
– Forse l’Union non lo sa, ma a Varese è difficile per chiunque». Ecco, l’Aldo Levi non è un campo come gli altri: «A Giubiano c’è una bella atmosfera, la tribuna è sempre piena e abbiamo una tifoseria bellissima che ci ha seguito anche domenica a Mantova e ci ha aiutato fino alla fine».
Michele con la maglia di Varese ci ha giocato per una vita, trent’anni, con tanti campionati in Serie B. Ora ci potrebbe tornare da allenatore, ma una partita così vorrebbe giocarla: «Ho fatto dieci minuti quest’anno perché lo hanno voluto i ragazzi. Pagherei per avere ancora vent’anni e scendere in campo domenica».
Varese di esperienza in Serie B ne ha tanta, ma questa sarebbe una promozione speciale: «Ora è diverso, perché a giocarsi la promozione c’è una squadra di ragazzi giovanissimi, tutti cresciuti nel nostro settore giovanile e tutti varesini. Arrivare in serie B con una squadra di giovani vuol dire avere il futuro davanti». La serie B è però un sogno che parte da lontano: «Ad inizio stagione, con Mario, ci siamo prefissati l’obiettivo del salto di categoria. I ragazzi hanno accettato di allenarsi anche quattro volte a settimana. E ci tengo a sottolineare che nessuno di loro è pagato, è tutta passione. Domenica a Mantova negli ultimi 15 minuti li abbiamo sotterrati sul piano del ritmo e dell’intensità».
Anche Galante, ammette di non vedere l’ora. Del resto non sarebbe possibile il contrario. «Sono già un po’ nervoso – ammette Mario – Nel rugby ho fatto di tutto, dal giocatore all’arbitro all’allenatore ed è sinceramente la prima volta che arrivo al lunedì così nervoso, teso ed agitato. È una situazione che non avevo mai provato prima d’ora». Sarà una domenica speciale, ma non storica: «Dire storica sarebbe un po’ come sminuire tutte le altre imprese del Rugby Varese. Però parlare già di impresa e promozione mette paura, tocco ferro».
Il Levi dovrà essere pieno più del solito: «Mi aspetto di vedere tutti domenica, ex giocatori, ex presidenti. È una domenica particolare in cui abbiamo bisogno di tutti dal primo all’ultimo, e io mi aspetto di vederli sugli spalti».