Cristiani sotto attacco in Pakistan, dove un duplice attentato kamikaze davanti a due chiese, rivendicato dai talebani pachistani, è costato la vita ad almeno 15 persone in quartiere cristiano di Lahore, seconda città del Paese. Fra i morti vi sono almeno due bambini e diverse donne. Circa 80 i fedeli, che erano da poco usciti dalla messa domenicale, rimasti feriti. I due attentatori si sono fatti esplodere all’ingresso della Chiesa Cattolica e della Chiesa di Cristo,
che si trovano una accanto all’altra nella zona popolare di Yohana Abad, al cui interno erano presenti centinaia di persone per la messa domenicale. Subito dopo gli attentati due persone sospettate di aver aiutato i kamikaze sarebbero state linciate dalla folla e bruciate. Il duplice attentato è stato poi rivendicato da un gruppo dissidente dei talebani pachistani, Jamaat ul Ahrar. «Siamo stati noi», ha detto il portavoce del gruppo, Ehsanullah Ehsan, citato dalla Bbc in lingua urdu.
In seguito ai due attentati in tutto il Pakistan sono esplose violente proteste della popolazione cristiana, sempre più di frequente nel mirino dei terroristi islamici. Tutte le scuole missionarie sono state chiuse e manifestazioni di protesta di cristiani si sono tenute a Lahore, Multan, Faisalabad, Peshawar e Karachi. Quattromila persone sono scese in strada, nella zona orientale di Lahore, molte armate di spranghe e bastoni, e hanno distrutto automobili e una stazione dei pullman. I manifestanti hanno poi bloccato anche la metropolitana. Quattro poliziotti, accusati di guardare una partita di cricket invece di fare il loro dovere, si sono dovuti barricare in un negozio per sfuggire alla folla inferocita. Solo dopo due ore uno degli agenti, che era ferito, è stato condotto in ospedale, dove è però deceduto. A Lahore vivono circa 100mila cristiani. In Pakistan la minoranza cristiana rappresenta il 2 per cento della popolazione.
L’attacco di ieri ha sconvolto la comunità cristiana del Pakistan, già segnata dal duplice attentato contro una chiesa di Peshawar, che nel 2013 provocò 80 morti e un centinaio di feriti. Il primo ministro pachistano Nawaz Sharif ha condannato l’attentato e ordinato di rafforzare la sicurezza davanti a chiese, moschee e altri luoghi di culto. Circa il 2 per cento della popolazione, in un Paese quasi totalmente musulmano, i cristiani sono vittime di continue persecuzioni. Il 2 marzo 2011 fu ucciso il ministro per le Minoranze, il cristiano Shahbaz Bhatti che era intervenuto a difesa della cristiana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia.