Palpeggiava le donne in strada. Congolese espulso dalla città

Gli agenti in borghese hanno fermato il molestatore seriale del quartiere di Busto Arsizio Sant’Edoardo

– Aveva il brutto vizio di avvicinare le donne sole per strada per palpeggiarle: il molestatore seriale di Sant’Edoardo è stato inchiodato grazie alle indagini degli agenti di Polizia locale in borghese. Era un trentenne congolese non residente a Busto ma ospitato in città da alcuni conoscenti: per lui è scattato l’allontanamento dalla città. «Ottimo lavoro dei nostri agenti. Se solo ne potessimo avere di più, potrebbero effettuare molte più operazioni del genere» il commento dell’assessore alla sicurezza .

Il fermo del molestatore seriale, un trentenne di origine congolese, non residente in città, ma ospitato da conoscenti, regolarmente soggiornante in Italia, risale a diversi giorni fa. A far scattare uno scrupoloso lavoro di indagine da parte degli operatori in forze al nucleo Presidio del Territorio del Corpo di Polizia Locale guidato dal comandante , nell’ambito della regolare attività di controllo del territorio, prevenzione e repressione dei reati, era stata in primis la denuncia di una signora indignata dall’essere stata palpeggiata in strada, oltre ad altre segnalazioni raccolte a Sant’Edoardo.

In tutto sono stati almeno cinque gli episodi accertati: l’extracomunitario, con delle banali scuse, avvicinava le donne mentre camminavano sole in strada, per fermarle e tentare di palpeggiarle, in alcune occasioni riuscendoci, prima di allontanarsi senza compiere ulteriori forme di violenza.

In seguito alle segnalazioni, l’autore delle numerose molestie a sfondo sessuale perpetrate ai danni di donne sole per le strade di Sant’Edoardo è stato identificato e pedinato dagli agenti di Polizia Locale in borghese, che lo hanno fermato dopo alcuni appostamenti e lo hanno fatto riconoscere dalle vittime. L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria e per lui è stato proposto all’autorità di pubblica sicurezza l’allontanamento dalla città, per evitare il ripetersi di questi odiosi episodi. «Al fine del buon esito delle indagini – sottolinea il comandante Vegetti – è stata fondamentale la collaborazione delle vittime, oltre alle testimonianze dei passanti».