Papa Francesco non piace ai Giovani Padani. Tanto da creare una maglietta ad hoc, dove inserire che l’unico Pontefice da loro riconosciuto è il predecessore, il Papa emerito Benedetto XVI.
Lo slogan che compare recita «Il mio Papa è Benedetto». E il motivo che ha spinto i giovani lumbard a realizzarla è il fatto che «Papa Francesco non sta difendendo la civiltà occidentale», come spiega il commissario federale dell’Mgp Andrea Crippa.
Questo sarà uno dei gadget che faranno mostra di sé sabato e domenica a Pontida. Se per il 18 è previsto lo storico raduno del popolo leghista, il giorno prima i ragazzi del movimento giovanile terranno, nella stessa location, il proprio congresso federale. E per l’occasione i diversi gruppi hanno creato varie magliette, per lanciare una battaglia da portare avanti.
I varesini non sono entrati nelle questioni relative alla Chiesa Cattolica, anche se il coordinatore provinciale Davide Quadri ha idee ben precise in merito.
«La maglietta pro Papa Benedetto XVI è una provocazione contro il business dei migranti e dell’accoglienza – spiega Quadri – su questo fronte il nuovo pontefice è chiaramente molto lontano dal predecessore, che aveva sempre preso posizioni chiare sull’identità della Chiesa Cattolica. Basti solo pensare al discorso di Ratisbona».
I Giovani Padani del Varesotto hanno invece deciso di “sfornare” delle T-shirt legate all’identità del territorio. Lo slogan è infatti “Insubria viverci è un onore difenderla un dovere”.
«A Pontida saremo tra i 60 e i 70 ragazzi dalla provincia di Varese – continua Quadri – e saremo tutti con la nostra maglietta. Il messaggio che lanciano è chiaro. L’identità del territorio è quello che vogliamo difendere, soprattutto oggi». L’appuntamento di Pontida cade infatti pochi giorni dopo la ricorrenza del ventennale della dichiarazione di indipendenza della Padania.
«La nostra maglietta è anche un modo per celebrare questo importante anniversario. Lo spirito indipendentista è oggi più vivo che mai».
E sull’Insubria come progetto politico, a distanza di tanti anni dalla creazione della Regio Insubrica, viene visto ancora come vitale. «Lo spirito dell’Insubria resta forte nel vivere di ogni giorno. Si riconosce nelle varie declinazioni, dalla presenza di una lingua comune, nel simbolo che è il Ducale. E nella storia che unisce tutto il territorio che faceva parte del Ducato di Milano. La storia dei Comuni che hanno difeso la propria libertà e rappresentano il nostro sentire comune». La battaglia per l’identità, insomma, continua nella Lega Nord e la base giovanile rappresenta il baluardo per tenere vivo l’animo indipendentista del partito.