Paradisi fiscali; Svizzera congela i fondi destinati all’Ocse


Zurigo, 8 apr. (Apcom)
– La Svizzera ha deciso di congelare i fondi destinati all’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo economico), in segno di protesta per essere stata inserita nella cosiddetta “lista grigia” dei paradisi fiscali. Lo riferisce oggi un portavoce del ministero dell’Economia.

“La Svizzera ha usato il suo diritto di veto” per bloccare una somma di 136.000 euro destinati alla cooperazione tra il G20 e l’Ocse”, ha precisato il portavoce. La Confederazione – nella lista grigia fin quando non avrà riformato “nella sostanza” la sua normativa fiscale – “è disposta a ritirare il suo veto se l’Ocse si impegnerà ad informare la Svizzera in anticipo della trasmissione di documenti al G20”, ha spiegato il portavoce.

Sotto la pressione della comunità internazionale, Berna ha deciso a metà marzo di ammorbidire la normativa sul segreto bancario conformandosi agli standard dell’Ocse; ciò nonostante è finita su una lista grigia stilata dall’Ocse per il vertice G20 del 2 aprile a Londra. Essendo membro dell’Organizzazione, Berna si è detto particolarmente irritata per non essere stata consultata in anticipo della stesura di questa lista.

“La somma è relativamente modesta, ma si tratta di un gesto simbolico e forte, di una protesta”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che Austria, Belgio e Lussemburgo, anch’essi sulla lista grigia, hanno appoggiato la sua decisione.

Il parlamento svizzero ha invitato il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, a spiegare le ragioni del nuovo elenco sui paradisi fiscali.

Fcs

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