Parco del Ticino, ci siamo Il vertice ora è al completo

Parco del Ticino, vertici al completo dopo più di un anno di attesa: la varesina Beatrice Bassi entra nel Consiglio di gestione. «Porterò le istanze del “come” e non del “no”» promette la neo-eletta, espressa dal Pdl della provincia di Varese e in particolare dall’area laica di Agorà.

L’assemblea dei 47 Comuni soci ha deciso a maggioranza, visto che la contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra non veniva meno da mesi: Lega e Pdl hanno sostenuto la candidatura di Beatrice Bassi, mentre il Pd proponeva Annalisa Carù, anch’ella avvocato, ex presidente del Consiglio comunale di Cardano al Campo nel primo mandato del sindaco Mario Aspesi.

«C’è voluto di meno per fare il governo» ammette scherzando la coordinatrice provinciale del Pdl Lara Comi. Ma alla fine il dado è tratto. Da oggi pomeriggio Beatrice Bassi, avvocato di 46 anni, consigliere comunale a Vergiate, è il quinto ed ultimo componente del Consiglio di Gestione del Parco del Ticino. Ora l’organigramma dell’ente, presieduto da Gian Carlo Beltrami, è al completo, dopo una serie di fumate nere sull’elezione del rappresentante che spettava al territorio varesino.

«Unica donna e unica varesina – sottolinea Comi – finalmente il nostro territorio ha una sua rappresentanza nell’ente Parco. Sono convinta che Beatrice saprà bene tutelare le esigenze del territorio. Con questa nomina abbiamo testimoniato che il merito e la correttezza sono stati premiati». Ma Luigi Duse, consigliere del Parco Ticino in quota Pd, ammette il suo rammarico per il muro contro muro politico: «Peccato, è la prima volta che non si arriva ad un accordo».

La neo-consigliere Beatrice Bassi, dal canto suo, ha già le idee chiare sul ruolo da svolgere: «Sono molto legata a questo ente e cercherò di rappresentare la realtà della zona nord del Parco. Ascolterò il territorio di Varese e porterò le varie istanze all’interno dell’ente di gestione, con la consapevolezza che, come già detto a suo tempo dal presidente Beltrami, dobbiamo essere quelli del “come” e non del “no”».

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