BUSTO ARSIZIO – Era stata arrestata lo scorso gennaio con l’accusa di peculato una dipendente 53enne dell’Agesp che faceva la “cresta” sugli incassi dei parcometri. La pena è stata patteggiata dal legale della donna nei giorni scorsi in tre anni e 110mila euro di risarcimento. La somma ammonta esattamente a quanto la donna negli anni aveva sottratto alla società che gestisce i parcheggi di Busto Arsizio, di ex gestione comunale.
Le indagini sono state condotte dal PM Nadia Calcaterra, della Procura di Busto Arsizio, durante le quali era emerso come la donna aveva manomesso le colonnine per il pagamento della sosta, per poter recuperare gli spicci e pagarsi in tal modo soggiorni benessere e trattamenti estetici molto costosi. L’ex dipendente era dunque stata arrestata, licenziata da Agesp Attività Strumentali, e l’autorità giudiziaria le aveva sequestrato beni per oltre 95mila euro. Aveva poi ammesso davanti l’autorità giudiziaria di aver commesso il fatto, e nei giorni scorsi era ritornata in libertà, con l’obbligo di firma.