– La partita, giusto per dovere di cronaca, è finita 4-2 per il Luvinate. Ma il risultato è stato davvero l’aspetto meno importante dell’incontro di calcio che si è svolto ieri pomeriggio, al campo dell’oratorio del piccolo centro alle porte di Varese, tra la squadra composta dai profughi africani ospiti in paese e una selezione di giovani sportivi luvinatesi.
“Rispetto” recitava lo striscione murales disegnato ai lati del terreno di gioco dagli organizzatori della partita, riverniciato alcuni giorni fa per l’occasione. “Rispetto” è lo stesso slogan coniato dagli sportivi dell’oratorio di Luvinate per il torneo di calcio “LucaXSempre”, che si svolge ogni estate per ricordare , un grande amico che non c’è più, il cui volto, disegnato accanto al murales, ha seguito idealmente tutte le fasi della partita.
Giocare insieme a pallone, lo sport più bello del mondo, funziona evidentemente più di tanti bei discorsi teorici sulla convivenza pacifica tra persone provenienti da opposte parti del mondo. Una partita fortemente voluta dal sindaco di Luvinate , che, pur non essendo un appassionato di calcio, non è voluto mancare, seppure da spettatore, all’incontro dell’anno. Come non sono voluti mancare i cittadini di Luvinate, che sono accorsi in gran numero all’oratorio per assistere alla partita dell’integrazione e per conoscere più da vicino i dieci ragazzi africani, tutti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ospiti in paese ormai da qualche settimana.
Partita amichevole sì, ma l’agonismo e la voglia di vincere non sono mancati da nessuna delle due parti, tanto che la selezione africana ha già chiesto una rivincita ai padroni di casa, che certamente verrà accordata. È stata insomma una partita vera, combattuta con lealtà da entrambe le parti, con tanto di fair play quando un calciatore luvinatese è andato a difendere la porta dei migranti nel finale di partita; senza dimenticare ovviamente il rinfresco finale nel “terzo
tempo”. «Sono davvero contento – ha commentato a fine gara il sindaco Boriani – I ragazzi si sono divertiti e mi ha fatto piacere vedere tanti cittadini ai bordi del campo a seguire la partita. È stata un’occasione per stare insieme e per passare un pomeriggio all’insegna dell’amicizia». Rispetto, più che integrazione, è stata la parola chiave della giornata. «Integrazione è un termine ormai abusato – ha affermato il primo cittadino – Rispetto e amicizia rendono meglio l’idea».
Ad organizzare la partita è stato il capitano del Luvinate , giornalista sportivo di Sky e Rete 55: la squadra degli sportivi locali annoverava altri luvinatesi doc come , e , mentre , figlio del nostro giornalista , non è potuto scendere in campo per un piccolo infortunio. «È stata davvero una bella giornata di rispetto e di sport e la presenza di tanto pubblico che ha applaudito e tifato ha reso ancora tutto più bello – ha sottolineato Ramella – Una manifestazione da ripetere sicuramente, per cui la rivincita è accordata».
Non possiamo non chiedere a un grande esperto di calcio come Nicolò un parere tecnico sui calciatori migranti. «Ci sono due o tre individualità interessanti e con buona tecnica – spiega – In particolare un centrocampista centrale che secondo me, opportunamente allenato, potrebbe giocare anche in Promozione». A proposito di integrazione, lunedì in Comune verrà firmata una convenzione che permetterà ai dieci profughi di iniziare a svolgere qualche lavoro a favore della comunità, per sdebitarsi dell’ospitalità.