Gli italiani non hanno rinunciato alla tradizione e quest’anno la spesa complessiva per il pranzo di Pasqua ha toccato i 2,1 miliardi di euro, segnando il dato più alto dell’ultimo decennio. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, l’80% ha scelto di trascorrere la festa tra le mura domestiche, proprie o di parenti e amici, con una media di sei commensali.
L’11% ha invece preferito ristoranti e agriturismi, dove oltre mezzo milione di persone ha celebrato la Pasqua tra menù tipici e proposte esperienziali come enoturismo e birraturismo. In cucina, si sono passate in media 1,9 ore per preparare il pasto.
Sulle tavole, protagoniste assolute le uova, con circa 300 milioni di pezzi consumati, e la carne di agnello, presente in quasi la metà delle case (44%). Tra i dolci, la colomba si conferma regina, seguita dall’uovo di cioccolato e dai dolci fatti in casa, simboli delle tradizioni locali.
Il giorno dopo: picnic o agriturismo
Per Pasquetta, il 21% degli italiani ha programmato un pranzo all’aperto, meteo permettendo. Molti agriturismi si sono attrezzati con soluzioni flessibili: dalle colazioni al sacco alle aree picnic per chi arriva con camper o tende, favorendo anche l’acquisto di prodotti a km zero delle aziende di Campagna Amica.
Quanto si spende
Secondo Confesercenti-Ipsos, la spesa media per il pranzo di Pasqua è stata di 38,81 euro a persona, cifra che sale a 49,79 euro nei ristoranti. I giovani, più inclini a pranzi condivisi tra amici e a scelte di qualità, spendono di più (43,35 euro) rispetto agli adulti (37,03 euro).
A livello territoriale, la spesa più alta si registra nelle Isole (41,58 euro), seguite dal Centro (39,40 euro), Sud (39,29 euro) e Nord-Ovest (38,68 euro). Il Nord-Est si attesta a 35 euro, mentre la spesa più contenuta si rileva nel Centro-Nord (33,65 euro). La maggior parte degli italiani ha comunque speso tra i 20 e i 50 euro a testa, con picchi superiori ai 100 euro solo in casi isolati.