MILANO – Le cinque rapine commesse lo scorso 6 marzo sono state “aggressioni brutali e violente, caratterizzate da pugni al volto, da colpi inferti con un coltello e da violente spinte che hanno fatto cadere a terra le donne”. Lo ha sottolineato la gip di Milano Lidia Castellucci nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Abrahman Rhasi, il 23enne marocchino accusato di rapina pluriaggravata e lesioni personali. “La feroce aggressione – si legge nel provvedimento con cui ha convalidato l’arresto – non si è interrotta neppure a fronte delle reazioni delle vittime e dell’intervento” di altri cittadini, “circostanza questa che denota la spiccata e non comune inclinazione a delinquere dell’indagato, disposto a ogni costo pur di entrare in possesso dei beni (prevalentemente telefoni cellulari) delle vittime e che porta a un giudizio di spiccata pericolosità sociale”.
“Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l’assunzione delle pasticche non ricordo più nulla. Non ricordo come mi sono state procurate le lesioni. Vivo per strada a Milano in zona stazione centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti”, ha detto Rhasi nell’udienza di convalida dell’arresto. “Non ho mai rapinato o derubato altre persone prima di lunedì”, ha aggiunto il 23enne.