Cresce il “piccolo Central Park” di Sant’Edoardo: l’esempio dei volontari che ripuliscono il boschetto ai due lati di via Rosolino Pilo è un piccolo “miracolo” del senso civico. «Siamo già a ottomila metri quadrati di verde ripulito, ora ce ne sono altri diecimila».
Il recupero dell’oasi verde di via Pilo, all’incrocio con via Busona e via Salvo D’Acquisto, a Sant’Edoardo, è un modello di come il senso civico e la voglia di spendersi gratuitamente per il bello del proprio quartiere possano fare concretamente dei miracoli. «Al primo sopralluogo fatto all’inizio dell’anno avevamo ripulito circa 1800 metri quadrati di bosco – racconta Alberto Mayer, l’imprenditore della ditta 3Emme, che si affaccia sul boschetto e che è stato tra i primi promotori dell’iniziativa
– ora siamo arrivati a quasi ottomila metri quadrati, ma ci sono ancora diecimila metri quadrati di “giungla” da riconquistare». Là dove per anni ci sono state erbacce, rovi e sterpaglie cresciute in maniera incontrollata, “mangiandosi” tutto quello che si trovavano di fronte, oggi c’è un piccolo parco che comincia ad essere frequentato in modo sano. La via D’Acquisto, un’antica vicinale, è riemersa dalle erbacce, così come il rudere di una vecchia fattoria di campagna. Merito di un gruppo di abitanti del quartiere che nei fine settimana mettono i guanti e prendono in mano il decespugliatore e ripuliscono il boschetto dalle infestanti. Tutto in accordo con il Comune: all’inizio in due, lo stesso Mayer e il pensionato Franco Beliusse, oggi il giro si è allargato a circa cinque persone stabilmente impegnate.
Sta crescendo quello che i protagonisti di questo bellissimo esempio concreto di senso civico vorrebbero che diventasse un “piccolo Central Park” del quartiere. «Un parco libero, senza recinzioni – l’auspicio di Mayer – un pezzo di bosco in centro città. Man mano che conquistiamo terreno, però dobbiamo anche mantenere in ordine l’oasi. E visto che il “lavoro sporco” lo stiamo facendo noi, ci piacerebbe soltanto che chi di dovere venisse a tenere pulito con un po’ più di costanza». Nessuna polemica, ma i resti dei rifiuti, delle ramaglie e dei materiali inerti rinvenuti nel corso della pulizia sono ancora lì che aspettano di essere ritirati dagli addetti dell’Agesp. «Al Comune non chiediamo niente, solo un paio di lampioni in via Busona che è buia e una presenza costante per darci una mano. Se solo potessero investire qualche soldo, la resa sarebbe incredibilmente più redditizia».