«Novant’anni vissuti intensamente». L’anniversario del gruppo Alpini di Busto, celebrato ieri insieme ai 40 anni dell’Aido di Busto, dedicata ad un illustre “penna nera”, il beato Don Gnocchi.
Le penne nere hanno sfilato per tutto il centro cittadino, al suono della banda e con i labari al cielo, da piazzale Facchinetti a piazza Trento e Trieste, poi verso il Tempio Civico, e da qui fino al santuario di San Michele, dove è stata celebrata la Messa prima del pranzo conviviale al Museo del Tessile. Non era il corteo dei quarantamila dell’ottobre del 2015, ma gli Alpini che sfilano fanno sempre la loro scena e fanno battere i cuori patriottici.
«Festeggiamo 90 anni di solidarietà, condivisione, impegno e celebrazione dei valori di amicizia – le parole del capogruppo al Tempio Civico – l’Alpino Arturo De Simoni (uno dei fondatori, primo comandante dell’allora Sottosezione di Busto Arsizio, ndr) ha gettato solide basi. Facciamo memoria dei caduti che hanno dato la vita per la libertà e la patria, tra cui il Beato Don Gnocchi in cui è qui al Tempio Civico conservata una reliquia: ricordiamo i morti aiutando i vivi. Con tante attività, dall’aiuto ai bisognosi al supporto della ricerca scientifica, fino all’impegno nelle calamità con la nostra Protezione Civile alpina». Come ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini di Varese Luigi Bertoglio, «novant’anni vissuti intensamente dal gruppo di Busto, fatti di ricordi e memorie di solidarietà».
Il sindaco , presente alla manifestazione “in staffetta” con l’assessore alpino , ringrazia le penne nere «per le tante preziose iniziative a favore dei più fragili e la capacità di mettersi al servizio degli altri», ma anche «per aver condiviso questa ricorrenza e portato i nostri e vostri valori nel cuore della città. Per diffonderli e tramandarli anche ai più giovani, che hanno bisogno di esempi, testimonianze e di avere qualcuno indichi la strada».