Nella mattinata di ieri, la stazione ferroviaria di Gallarate e l’area circostante, sono finite sotto la lente d’ingrandimento degli agenti della polizia. Dalle 11 alle 13, gli uomini agli ordini del comandante e del vice comandate , hanno controllato 37 cittadini extracomunitari di cui 29 fermati nei pressi dello scalo e otto nell’area circostante, ovvero tra i portici, via Ivrea e viale Milano. Ma non è tutto: come già accaduto anche in precedenza, nel mirino delle forze dell’ordine sono finite anche le attività commerciali etniche della zona.
Al termine dei controlli, l’assessore alla Sicurezza , ha voluto lanciare un messaggio ai cittadini: «Voglio dire ai gallaratesi di abituarsi a vedere in zona stazione mezzi e agenti della polizia perché torneremo ancora: il pattuglione di oggi è solo il primo di una lunga serie». Infatti, come già promesso anche in altre occasioni, l’attenzione per l’area in questione è sempre alta. «Interverremo a sorpresa con lo scopo di riportare ordine in piazzale Giovanni XXIII e nelle vie limitrofe» spiega l’esponente della giunta di centrodestra. Che precisa: «Roma, come sostiene il sindaco Cassani, ci riempie di profughi e poi se ne dimentica, lasciando il problema sono a noi. Così abbiamo deciso di sostituirci allo Stato».
Al termine del blitz, al quale hanno partecipato 14 agenti, due dei quali in borghese entrati in azione prima dei colleghi in divisa, e cinque mezzi, è emerso un dato alquanto curioso. «Abbiamo constatato – evidenzia l’assessore Caruso – che almeno l’80 per cento delle persone alle quali sono stati chiesti i documenti provengono da centri di accoglienza posti al di fuori di Gallarate». Come mai così tanti extracomunitari si ritrovano quotidianamente nello scalo cittadino? «Una risposta potrebbe arrivare dalla droga (hashish) trovata in un cespuglio e sequestrata dal personale operante» sottolinea la delegata alla sicurezza.
Il bilancio della mobilitazione comprende anche una denuncia ad uno straniero per resistenza e oltraggio e sette sanzioni emesse nei confronti di tre negozi di generi alimentari. L’intervento di ieri della polizia locale, oltre a non essere un caso isolato, «non va in alcun modo a sostituire quella del presidio fisso» conclude l’assessore Caruso. Che rimarca come «sono interventi in aggiunta, decisi per tutelare i nostri concittadini. Insisteremo fino a quando la zona della stazione non sarà quel luogo tranquillo che i gallaratesi giustamente reclamano».