Un dramma che stava per consumarsi, lunedì 12 giugno, in una abitazione popolare del Redentore a Busto Arsizio. La polizia che fa irruzione in casa, la madre 73enne accasciata sul pavimento in prossimità dell’ingresso che supplica gli agenti di andare via che l’uomo – il figlio – è armato, e che mostra un foro di proiettile nella finestra della cucina. Agghiacciante lo scenario che si è aperto davanti agli occhi degli agenti: il marito della donna, padre del 51ennne, immobilizzato sulla carrozzina e terrorizzato per il comportamento indomabile del figlio che continuava a minacciare di sparare.
I poliziotti sono riusciti a mettere in salvo i due poveri genitori e hanno prontamente arrestato l’uomo per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, su richiesta del PM Susanna Molteni. Il 51enne è comparso ieri mattina, giovedì 15 giugno, davanti al gip Piera Bossi per rispondere delle accuse, ma avvalendosi della facoltà di non rispondere.
L’uomo, difeso dall’avvocato Francesca Cramis, è indagato anche per porto di una pistola semiautomatica calibro 7.65 non ancora rintracciata dagli investigatori, di un coltello a scatto con lama affilatissima e lunga dieci centimetri e infine per il possesso di due patenti, quasi certamente. La tensione nel rapporto coi genitori era aumentata nell’ultimo anno, all’aggravarsi dei problemi di alcolismo dell’uomo, che non è nuovo a precedenti penali (nel 2014 era stato arrestato per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie, NdR), e che non risiedeva con gli anziani genitori, ma andava e veniva senza una regola fissa, a sua totale discrezione.