Bravo nelle uscite e sfortunato sul primo gol, ma gli si appannano i riflessi nel momento topico (sul pareggio) e commette un paio di errori che cambiano il verso alla partita demolendo le speranze tigrotte.
Aveva cominciato con veemenza con una progressione fermata rudemente. Poi si è dedicato prevalentemente alla fase difensiva senza commettere sbavature.
Può suonare strana una sufficienza piena con cinque gol sul groppone, ma è solo grazie alla sua intelligenza tattica e alla sua fisicità se il punteggio nel primo tempo non è stato più pesante. Ha dovuto tamponare anche le falle dei centrocampisti senza ricorrere alle maniere forti.
A parte la sfortunata deviazione sul primo gol, ha mostrato limiti tattici e anche fisici. È andato in difficoltà quando serviva freddezza.
Spaventato e sempre fuori posizione. Non si fa trovare in linea con i compagni di reparto favorendo gli inserimenti di una volpe come Soncin.
Segna il gol del 3-2 mettendo in evidenza le sue doti tecniche. E quando la Pro imposta, lui c’è.
A farlo giocare in Lega Pro si fa del male alla Pro e anche al ragazzo. Sono altre le categorie per questo giocatore.
Timido. E in mezzo al campo occorrono grinta, personalità, forza. Senza queste doti non si va lontano e in quella zona alla Pro serve sostanza.
Pasticcione nel primo tempo, ficcante nella ripresa con le incursioni sulla sinistra. Le sue accelerazioni sul lato sinistro sono state una spina nel fianco. Ha sfiorato il gol colpendo una traversa sulla quale si è gettato Candido con il gol.
Riapre la partita nella ripresa e, con i suoi movimenti, apre spazi ad una difesa pavese troppo fisica.
Dall’exploit col Lumezzane, il centravanti è in fase calante.
Finalmente una prova convincente del tigrotto. La sua entrata in campo, nella ripresa, ha cambiato il volto alla Pro Patria e non è un caso che siano arrivati tre gol.
Non gioca molti minuti, ma si vede la qualità del giocatore. Lavora alla grande un pallone sulla fascia trascinandosi dietro mezzo Pavia. La sua giocata ha innescato l’azione del 3-2.
Timorosa la squadra a inizio partita. All’intervallo mette un paio di paroline giuste, fa qualche mossa ad hoc a metà campo e cambia i connotati alla Pro Patria. Se poi qualcuno in campo si perde in un bicchiere d’acqua non si possono imputare colpe a Lulù.
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