Referendum popolare, Pavoletti in Nazionale. Ormai, Pavogol, non è più un mistero per nessuno; sta disputando una stagione clamorosa con la maglia del Genoa, e una convocazione per gli Europei di luglio sarebbe la gratifica legittima dopo un’annata di questo calibro. E non perché lo vogliamo noi, semplicemente perché Leo si è guadagnato sul campo la possibilità di vestire la maglia azzurra.
Partiamo dai numeri: in Serie A Pavoletti ha giocato 1736 minuti, segnando dodici gol e se la matematica non ci inganna, la media è di un gol ogni 145 minuti di gioco. Un gol ogni partita e mezza, sostanzialmente, e senza calciare alcun rigore. A Varese ha lasciato un ricordo indelebile, sia per quanto fatto in campo che per l’umanità dimostrata fuori dal rettangolo verde. Chi lo ha conosciuto bene in quella stagione, e ,
ci spiegano i motivi per cui Pavoletti meriterebbe gli Europei. Iniziamo con Marco, che lunedì era a Genova per Genoa-Roma e ha incontrato Leo a fine partita: «Ci sono una marea di motivi per cui dovrebbe essere preso in considerazione da Conte. Per lui è un sogno, ha avuto una costanza incredibile durante la stagione e a causa di un infortunio ha dovuto rinunciare alla prima convocazione. E forse questa è l’unica nota a suo sfavore, ossia che non è mai stato realmente convocato e conoscendo come lavora Conte, è difficile che cambi proprio a ridosso degli europei. Però di uno come Pavoletti Conte ha bisogno, perché fa gol fa la guerra con gli avversari, va a contrasto di testa, tiene botta a livello fisico, ha una fame incredibile. Poi umanamente è straordinario, lunedì ho ritrovato in lui la stessa umiltà che aveva a Varese: è un ragazzo che lavora sodo, che non si lamenta, che gioca ogni partita come se fosse l’ultima».
Sulla stessa linea d’onda anche Stefano Ferrè: «In competizioni come gli Europei, in cui ci si gioca tutto in poche settimane, servono buoni giocatori ma allo stesso tempo ragazzi che sappiano fare gruppo e trascinare: Pavo è uno di questi, lo era a Varese e penso lo sia tuttora. È un leader, non si arrende mai. Poi sta dimostrando di essere un attaccante che la butta dentro sempre, ed in Italia non ce ne sono. Lui è superiore a Pellè e all’Europeo potrebbe esplodere. Infine, se lo merita, ha fatto la gavetta, si è sudato questa opportunità e se la merita. Certo, se domenica segnasse un’altra doppietta nel derby, fugherebbe ogni dubbio. Per lui la nazionale sarebbe un giusto traguardo, prima del naturale approdo in una grande squadra».