Ragazzi, che giornata piena. Perché quando Mauro Milanese stacca il telefono, fatica a rispondere e quando risponde sibila a bassa voce un «ti chiamo dopo». Significa che qualcosa sta bollendo nel pentolone biancorosso.
Alla fine il tempo per fare due chiacchiere lo si trova sempre: e le novità sono succose, importanti. Al termine di un pomeriggio che potrebbe essere stato uno di quelli che fanno la differenza tra un campionato di sorrisi e uno di delusioni.
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Non è mica un mistero: io e Montemurro siamo stati fino a tarda sera con Giovanni Rossi e Nereo Bonato, rispettivamente direttore sportivo e direttore generale del Sassuolo.
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Sul piatto c’è Pavoletti, ovvio. E noi abbiamo giocato le nostre carte: abbiamo formulato una nuova proposta che riteniamo valida, ora la palla e nelle loro mani. Aspettiamo una risposta.
Domani sera, al massimo.
Suona quasi come un aut-aut.
In un certo senso, lo è: perché se la trattativa dovesse naufragare, noi abbiamo bisogno di tempo per trovare un altro giocatore.
Lui è la nostra prima scelta: abbiamo deciso di puntare su Pavoletti, e solo il tempo ci dirà se abbiamo avuto ragione. Certo, giocatori così costano: e la proposta che abbiamo formulato è figlia di uno sforzo enorme da parte della proprietà. Secondo me per uno come Pavoletti valeva la pena un sacrificio così.
Un prestito oneroso con diritto di riscatto. Loro ci hanno chiesto un paio di giorni perché devono parlare con il giocatore, discutere il prolungamento del contratto e parlare della sua nuova destinazione.
E voi?
Noi abbiamo detto che aspetteremo due giorni. Al massimo.
Al momento abbiamo il 50 per 100 di possibilità. Sono realista. Registriamo la volontà del Sassuolo di ascoltarci e di venirci incontro, sinceramente non so se facendo passare i giorni riusciranno a trovare qualche società disposta di offrire più di quello che offriamo noi. Credo abbiano capito che noi al ragazzo ci crediamo davvero.
Aspetteremo fino a domani.
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