Pedemontana con lieto fine per gli espropriati di Lozza

LOZZA L’avvio del cantiere per la realizzazione della tangenziale di Varese è ormai imminente. Ma per le famiglie di Lozza costrette ad abbandonare la propria casa per fare spazio alla nuova strada la vicenda sta per concludersi in maniera positiva. È di pochi giorni fa l’ultima riunione tra i responsabili della società Pedemontana, il Comune di Lozza e gli stessi cittadini, che hanno comunicato le loro scelte definitive.

Alla fine saranno cinque i nuclei famigliari a rimanere in paese. Sono quelli che hanno accettato la soluzione delle case prefabbricate, quelle visitate alcuni mesi fa in Trentino. «Non ci si faccia trarre in inganno, non stiamo parlando di baracche, i prefabbricati di legno sono delle case ad alto valore ambientale – spiega il vicesindaco Sergio Luini -. Le famiglie hanno avuto modo di visitarle e di toccare con mano questa tecnologia». Il Comune di Lozza ha messo a disposizione un terreno,

tra l’asilo e le case popolari, dove potranno essere realizzate le case. Queste saranno edificate in tempi relativamente brevi, proprio grazie al fatto che è stata scelta una tecnologia che permette notevoli riduzioni nei tempi di cantiere. «Le altre famiglie – spiega il vicesindaco – hanno invece scelto di accettare l’offerta economica, optando per altre soluzioni abitative. Potranno investire l’indennizzo per acquistare una casa altrove».

All’orizzonte c’è anche una soluzione per la ditta Galli snc di via Volta. Come è successo per le due palazzine residenziali, pure in questo caso la realizzazione del tratto di tangenziale comprometterà l’attuale stato delle cose: «Anche loro – continua Sergio Luini – avevano chiesto una soluzione al problema derivante dalla realizzazione della Pedemontana. Come nel caso delle famiglie ci siamo impegnati per fare da tramite e cercare di favorire la migliore soluzione possibile. Dopo un’attenta valutazione abbiamo pensato di mettere a disposizione l’area attualmente occupata dal parco giochi e dal campetto da calcio. Si tratta di infrastrutture che non avrebbero più alcun senso dopo la realizzazione della tangenziale. Troppo vicine ad una grande via di scorrimento, nel bel mezzo della zona industriale, senza più nemmeno una famiglia con figli nelle vicinanze. Lo spazio, sul fronte stradale, rispecchia quello a cui dovranno rinunciare i titolari della ditta Galli. Tuttavia se per il problema della residenza siamo già arrivati ad una soluzione, in questo caso si tratta solo di una proposta, saranno poi Pedemontana e la ditta Galli a dover raggiungere un accordo fra di loro».

I lavori per la realizzazione della tangenziale di Varese partiranno a breve, comunque entro marzo. Nella piana prenderà vita un vero e proprio villaggio che ospiterà gli alloggi delle manovalanze, circa 300 persone, che avranno la loro mensa, il loro ambulatorio e il loro servizio di sicurezza. «Ci teniamo all’opera Pedemontana – ha concluso Luini – siamo stati uno dei pochi comuni del tracciato ad aver collaborato su tutta la linea affinché si potessero raggiungere delle soluzioni indolore per i cittadini».

b.melazzini

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