«Pedemontana gratis? Grave se si taglia sul trasporto pubblico. È solo una scelta demagogica». Va all’attacco , responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, contestando la annunciata esenzione del pedaggio per la tratta A Cassano Magnago-Lomazzo e per la tangenziale di Varese, confermata per tutto il 2015 dal governatore di Regione Lombardiaalla vigilia dell’inaugurazione delle due tratte programmata per il prossimo 24 gennaio.
«Dopo aver chiuso la prima semestrale del 2014 con 433 mila euro di perdite e con oltre 250 milioni di debiti, senza aver ancora aperto un chilometro di autostrada, ora Maroni costringe Pedemontana ad aprire senza far pagare per un anno il pedaggio delle tangenziali – la denuncia di Balotta – sulla spinta degli enti locali e di molti consiglieri regionali, la politica cerca così di affrontare in modo demagogico, aggravandoli, i problemi finanziari di Pedemontana».
Oltretutto, aspetto che per gli ambientalisti è ancor più da stigmatizzare, «mentre con l’altra mano si tagliano oltre 150 milioni di euro sul trasporto pubblico locale», rischiando così di mettere in ginocchio la mobilità collettiva su ferro e su gomma. Per l’esponente ambientalista, quello lombardo «è il più bizzarro modo di fare i “project financing” mai visto nel mondo. Dopo essersi presi l’impegno di non far pagare un euro al committente pubblico attraverso l’adozione dei pedaggi, ora si gioca la facile carta del consenso facendo cadere inevitabilmente i grandi costi dell’opera sulle casse pubbliche».
Un anno di detariffazione, stima Legambiente, corrisponderebbe ad «alcune decine di milioni di euro di ricavi in meno per le già vuote casse di Pedemontana. Ma quel che più sorprende è il fatto che una società vicina al collasso, non trovando nessuno che partecipa all’aumento di capitale per 230 milioni lanciato già due volte, possa permettersi di rinunciare all’ossigeno vitale di milioni di euro in piena crisi finanziaria e con una spesa complessiva da sostenere di 5,4 miliardi (per il completamento dell’opera fino a Dalmine, ndr). A meno che non sia un modo per evitare la prova del mercato con tariffe care come quelle di Brebemi e con il rischio dello stesso fallimentare risultato di aprire senza traffico».
Intanto sul futuro di Pedemontana pende anche il rischio di uno “stop” europeo, visto che la presidente dei Verdi Europei ha presentato un dossier alla Commissione di Bruxelles denunciando gli «aiuti di Stato alle autostrade, tra cui Pedemontana per la quale è stata chiesta una ingente defiscalizzazione».