– «Serve un collegamento efficace e veloce su strada tra Varese, Como e Lecco. Altrimenti i tre poli pedemontani perderanno identità trasformandosi in satelliti di Milano». Milano che con un’ampia visione di città metropolitana «una sua identità l’ha trovata eccome». È il direttore generale di Ance Varese a tornare su un tema, o meglio un progetto, «bloccato dalla realizzazione di Pedemontana, collegamento che in realtà non risolve l’esigenza forte di collegare Varese, Como e Lecco per diverse la ragioni», aggiunge Franzosi, spiegando: «La prima è che l’opera non è terminata». Ed è a questo punto che si torna al progetto fortemente voluto da Promo Varese, Como, Lecco: «Una superstrada che colleghi finalmente in modo efficace i tre principali poli economico-produttivi pedemontani», spiega Franzoni.
Un progetto bloccato si diceva dall’avanzare di Pedemontana «che ha recentemente trovato nuovo impulso – spiega il direttore dei costruttori – una società cinese ha preso contatti con Regione Lombardia perchè interessata al progetto che potrebbe essere realizzata in project fainancing. Un impulso nel quale noi crediamo molto. Perchè è indispensabile». Nel frattempo un gruppo di studenti dell’Insubria ha lanciato una petizione su change.org chiedendo il ripristino della vecchia tratta ferroviaria Varese-Como. Gli studenti registrano pesanti difficoltà
nel raggiungere le reciproche sedi universitarie con bus che viaggiano a rilento e servizi di trasporto assolutamente insufficienti. Il sogno sarebbe quel Varese-Como in 35 minuti passando attraverso la Svizzera promesso dall’Arcisate-Stabio. Un sogno che potrebbe realizzarsi soltanto nel 2018. Forse. Viste le traversie che hanno bloccato i lavori a più riprese, mentre gli svizzeri hanno terminato la loro parte due anni fa.
«Gli studenti dell’Insubria fanno benissimo – spiega Franzosi – è vero che anche sul fronte ferroviario i collegamenti sono insufficienti. Ma la via ferroviaria potrebbe risolvere il problema del trasporto delle persone».
«Occorre una superstrada veloce che miri ad altro. Trasporto merci ma non solo. Un’infrastruttura efficace ed efficiente che colleghi tre grandi poli produttivi e permetta al territorio di tornare davvero appetibile per gli investitori”. Franzosi ribadisce: «Questo collegamento serve a dare una propria identità a un territorio che oggi conta su inefficaci tratte a raggiera e rischia davvero di essere relegato al ruolo di città dormitorio. Per questo l’interesse di questa società cinese rappresenta per noi una speranza. Una speranza di futuro per tutta l’area pedemontana».