Pedemontana si divide tra sabato e lunedì

C’è l’ufficializzazione della doppia inaugurazione: prima tocca alla tangenziale, anticipata la tratta A. Il calendario consente la partecipazione di Lupi. Ma l’appello ora è bipartisa: «Dobbiamo terminarla»

– Meno tre giorni al taglio del nastro del nuovo tratto della tangenziale di Varese, realizzato da Pedemontana. Alle 11 di sabato mattina l’inaugurazione della tangenziale tra Gazzada Schianno e il ponte di Vedano mentre il troncone tra Cassano Magnago e Turate aprirà lunedì 26, non più il 31 gennaio come annunciato lunedì pomeriggio, per permettere al ministro di essere presente.
Per quella data i collaudi, iniziati lunedì da Cal (Concessioni Autostradali Lombarde) che deve dare il via libera, saranno terminati.

«Finalmente viene aperta parzialmente questa importante infrastruttura – commenta il consigliere regionale del Pd, – L’opera dovrà essere completata perché se rimane parziale sarà una sconfitta di Regione Lombardia e una beffa nei confronti delle comunità locali che hanno subito non pochi disagi: la Regione non deve fare l’errore di lasciare a metà quest’opera».
Secondo Alfieri l’opera ha avuto un impatto profondo sul territorio. «Spero che l’inaugurazione abbia un carattere di sobrietà visto che ritengo che non ci sia nulla da festeggiare».

Il segretario provinciale del Carroccio, , si dice contento. «Ormai una settimana in più o in meno all’apertura di Pedemontana e della tangenziale varesina poco cambia, l’importante è che l’opera venga compiuta nella sua totalità e consegnata al territorio. Il dibattito intorno a questa arteria è andato avanti per troppo tempo: già all’inizio degli anni Sessanta si discuteva della realizzazione di Pedemontana».
Ma Bianchi guarda già al futuro. «Ci si aspetta che in un futuro prossimo, sul tavolo della politica venga aperto il dibattito sul proseguo di quest’opera – continua – Va portato, quindi, avanti il progetto del peduncolo che da Gazzada va al Ponte di Vedano in modo che possa essere collegato al Gaggiolo».
Resta ancora da definire come e quando Pedemontana eseguirà le tanto attese opere di compensazione concordate con i comuni attraversati dall’impattante opera stradale e del cantiere che, dal febbraio 2010, è stato la croce di molti residenti da Lozza a Solbiate Olona e che fino a questo momento è costata quasi un miliardo di euro, quasi tutti soldi pubblici.
Intanto, lo scorso dicembre, il Governatore aveva annunciato e promesso la gratuità del pedaggio per gli automobilisti almeno per tutto il 2015. A sostenere i costi per tutto l’anno in corso sarà Regione Lombardia.
«Il fatto che Regione Lombardia abbia deciso di esentare gli automobilisti dal pagamento del pedaggio è un compenso che tutto il territorio si è ampiamente meritato» commenta il presidente della Camera di Commercio, .
«Non credo invece che sia influente l’apertura del primo tratto di Pedemontana in “differita”: l’importante è che si finisca una delle arterie viabilistiche indispensabili per la competitività delle nostre imprese».

Una volta terminata, l’opera infrastrutturale andrà a toccare sei province (Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Como e Varese), 78 comuni, quattro milioni di abitanti, 300mila imprese che producono il 10% del Pil nazionale.
Scapolan è anche consapevole che ne passerà di acqua ancora sotto i ponti prima che l’intera infrastruttura lombarda venga terminata, ma rimane fiducioso.
«Perlomeno abbiamo ora la certezza che verrà finita e non rimarrà un’opera incompiuta come l’Arcisate-Stabio».
Evocata da decenni, la Pedemontana non era mai riuscita a decollare a causa della mancanza di finanziamenti pubblici, ma anche dalla difficoltà intrinseca la realizzazione di un’opera così complessa in un territorio così densamente popolato.