Archiviata con legittima soddisfazione una salvezza che a un certo punto s’era fatta tutt’altro che scontata, per il Varese è già tempo di programmare il futuro.
Tra un mese sarà già ora di ricominciare l’attività, e nel frattempo il mercato (che aprirà ufficialmente il 1° luglio e chiuderà il 1° settembre, come al solito a campionato già avviato) s’incaricherà di rivoluzionare l’organico biancorosso.
Prima di buttarsi sulle trattative, però, patron Laurenza ha diversi nodi da sciogliere, tecnici e societari. Le dimissioni di Montemurro lasciano libere due caselle nell’organigramma di vertice del club di via Manin. E pongono il problema delle quote che ancora detiene: si va verso un rimpasto con l’ingresso di nomi nuovi?
La carica di direttore generale potrebbe andare a Giuseppe D’Aniello, attuale segretario, profondo conoscitore dei meccanismi legali, burocratici e amministrativi di una società professionistica: arrivato a Masnago nell’estate 2011, ha brillantemente raccolto il testimone da Max Dibrogni ed è diventato un punto di riferimento imprescindibile in seno alla macchina biancorossa. La promozione sul campo, oltre che logica, sarebbe meritata.
Più delicata la questione amministratore delegato: dovrebbe tornare a un ruolo gestionale e non tecnico, lasciando al direttore sportivo Lele Ambrosetti le decisioni legate al calcio giocato.
Poi, ma prima di tutto il resto, c’è il capitolo panchina. Stefano Bettinelli si è guadagnato la conferma raddrizzando in extremis una barca che faceva acqua da ogni parte: nel calcio tutto può succedere, ma la salvezza è quasi una polizza per il contratto che dovrebbe essere firmato a stretto giro di posta.
Altri candidati, al momento, non ce ne sono. Non ci fosse il Betti, sarebbe intrigante il profilo di Claudio Foscarini, in uscita dal Cittadella dopo ben nove stagioni: è un aziendalista pazzesco che salverebbe per magia qualunque squadra, ma non può competere con un cuore biancorosso come Bettinelli.
Poi sarà la volta della squadra, che – per evitare i qui pro quo che hanno caratterizzato le ultime due annate – andrà costruita seguendo, oltre al budget, le precise indicazioni del mister.
Bettinelli vorrà un Varese giovane e dinamico, umile e determinato: ripartirà da ragazzi in gamba come Forte e Barberis e da veterani di provata fede come Zecchin, Corti e Neto, tutti freschi di rinnovo fino al 2015. Anche se ha un contratto triennale, difficile rivedere Calil: il brasiliano è stato la delusione dell’anno, più per l’atteggiamento che per i modesti esiti.
Il resto è una lavagna intonsa da scrivere, perché finché non saranno sistemate le questioni preliminari sui ruoli decisionali non si potrà pensare al mercato. L’importante è che non si ripetano gli errori che quest’anno potevano costare tutto.
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