Parigi, 7 giu. (Apcom) – “Nessuna ipotesi può essere scartata”
nelle indagini sul disastro aereo del volo AF-447, precipitato
lunedì mentre era in volo sull’Atlantico con 228 persone a bordo:
lo ha affermato il sottosegretario ai Trasporti francesi,
Dominique Bussereau.
“Disintegrazione in volo, collisione, impatto con la superficie
dell’oceano: al momento non esiste alcuna indicazione che ci
permetta di privilegiare una di queste ipotesi”, ha spiegato in
conferenza stampa Bussereau, all’indomani del recupero di due
corpi e di alcuni rottami, conferma che l’Airbus A-330 è
effettivamente precipitato nella zona in cui si concentrano le
ricerche.
“Il fatto nuovo è che ci sono dei rottami che ci permetteranno di
allargare l’inchiesta: ma la ricerca fondamentale è quella delle
scatole nere, per le quali non restano che tre settimane”, tempo
oltre il quale i segnalatori elettronici montati sui registratori
di volo cesseranno di emettere il proprio segnale di
localizzazione, difficile da captare sott’acqua.
Bussereau ha infine ammesso che potrebbero esservi stati dei
malfunzionamenti delle sonde anemometriche, di cui l’Airbus ha
accelerato da mesi il programma di sostituzione sui propri
apparecchi, ma che “non è questa sola la causa in grado di
spiegare l’incidente del volo AF-447”.
L’Airbus possiede tre sonde (“tubi di Pitot”) in grado di
misurare la velocità rispetto all’aria, che viene comunicata ai
tre diversi computer di bordo, in grado quindi di correggere un
guasto (privilegiando le due letture “buone”, presumibilmente
uguali, ed escludendo quella difettosa) e di rilevarne un secondo
(senza in questo caso però poter decidere su quale delle due
diverse sia quella corretta).
Già da alcuni anni l’Airbus ha rilevato dei problemi su alcune
sonde – specie in zone molto umide, di particolare bassa
pressione o turbolenza – senza che questi abbiano mai portato
però ad alcun incidente, dato che le discrepanze sono sempre
state correttamente valutate dall’equipaggio che in tutti i casi
ha recuperato il corretto assetto di volo.
Una cattiva lettura della velocità in volo potrebbe avere in
effetti conseguenze catastrofiche, anche perché la loro lettura
influenza il comportamento del pilota automatico normalmente
inserito in crociera: una sovrastima lo indurrebbe a togliere
potenza, rischiando lo stallo; nel caso contrario invece darebbe
gas e l’apparecchio potrebbe superare la velocità massima
sopportabile dalla sua struttura.
I numerosi messaggi inviati automaticamente dall’apparecchio
negli ultimi quattro minuti del volo sembrerebbero indicare la
progressiva perdita di sistemi dovuta alla disintegrazione
dell’aereo, piuttosto che descrivere la causa dell’incidente: il
sistema però non discrimina gli eventi con una precisione
maggiore di un minuto e solo l’esame del Cockpit Voice Recorder e
el Flight Data Recorder potrebbe gettare luce sulla dinamica
esatta.
Mgi
071256 giu 09
Cep
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