– Ottima conoscenza della lingua inglese, formazione continua, creatività e propensione all’innovazione. Sono queste le caratteristiche richieste dal mercato del lavoro nel settore Ict, ovvero quello dell’information and communication technology, un comparto in costante crescita.
Openjobmetis, l’agenzia per il lavoro con sede a Gallarate, è andata nella Silicon Valley, tempio moderno dell’innovazione, per vedere i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro e come la tecnologia ha semplificato il modo di lavorare.
Stanno nascendo nuove professioni e ne stanno scomparendo altre; chi oggi è un bambino di dieci anni, tra qualche anno farà un mestiere che iniziamo a scoprire solo oggi, come il business intelligence analyst, il security system administrator, lo sharepoint developer, il windows phone developer o lo sviluppatore J2ee.
Secondo le analisi compiute da Openjobmetis, la crescita di posti di lavoro, anche in Italia, si concentrerà sempre più nell’area chiave dell’Ict.
In questo settore, a fine 2014, erano attive circa 122mila imprese per un totale di circa 540mila addetti, con un impatto sul Pil del 6,5%. Non esiste settore del mercato che oggi non sia in rete, dal turismo alla cultura, dai servizi ai prodotti acquistabili on line; anche le Pmi dei settori più tradizionali come quello meccanico, hanno compreso l’importanza di essere presenti nello spazio virtuale, per mostrare le loro offerte e interagire con i clienti.
«Il valore delle aziende innovative – afferma Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis – sta nella capacità straordinaria di immaginare nuove figure professionali per poi crearle davvero. Studi accademici hanno dimostrato che per ogni nuovo posto di lavoro ad alto contenuto tecnologico se ne producono indirettamente cinque, con un interessante effetto moltiplicatore».
Come ha potuto constatare con i propri occhi la delegazione di Openjobmetis nella sua missione nella Silicon Valley, è l’America a continuare a dettare le tendenze.
«Quello che si muove lì lo vedremo tra quattro anni anche in Italia – prosegue Rasizza – Per questo la nostra agenzia ha deciso di andare in avanscoperta a conoscere le nuove frontiere delle aziende innovative».
Il digitale è un settore che impone alle imprese e ai lavoratori di cambiare. Openjobmetis ha individuato le prime cinque professioni della “bit generation”, dallo sviluppatore di app all’inventore di nuovi prodotti software, passando per programmatori e guardiani del sistema informatico.
«Tutte – ricorda l’agenzia varesina – richiedono ottima conoscenza dell’inglese, skill imprescindibile, e si muovono nell’area della mobilità, della sicurezza, dell’organizzazione e dell’analisi dei contenuti informatici».
Il settore Ict sarà tra quelli in grado di generare maggiori opportunità di lavoro da qui ai prossimi vent’anni. «Oggi però è difficile trovare programmatori esperti – sottolinea Cosimo Sansalone, responsabile area Ict di Openjobmetis – Il mondo di internet richiede continuo studio: per questo organizziamo corsi di formazione e aggiornamento ad hoc. L’ultimo sulla programmazione Java, frequentato da un giovane informatico neolaureato: oggi, le sue app sono utilizzabili da chiunque».