Pedemontana, a più di un mese dall’apertura si dimentica ancora le indicazioni per Malpensa.
E pensare che il tracciato dell’autostrada tra Varese e Bergamo era stato stravolto proprio per collegare l’aeroporto.
Ce ne eravamo accorti subito il giorno stesso dell’apertura della tratta A di Pedemontana: percorrendo la nuova A36, appena inaugurata con il taglio del nastro da parte del governatore di Regione Lombardia da Mozzate verso l’interconnessione con la A8, la prima domanda che era sorta era “perché non c’è l’indicazione per l’aeroporto di Malpensa?”.
Era una delle diverse magagne emerse in tema di cartellonistica.
A più di un mese di distanza, rifacendo lo stesso tragitto, il problema è ancora rimasto intatto.
Stesse “topiche” sui cartelli lungo il tracciato: dopo Cislago, le indicazioni intermedie della distanza dall’uscita di Solbiate Olona riportano erroneamente in serie “0,7” chilometri al posto di “7” chilometri, e poi ancora “0,6”, “0,5” e “0,4” invece che le corrette distanze chilometriche “6”, “5” e “4”.
Stesse indicazioni ingannevoli: la direzione “Busto Arsizio” all’uscita di Solbiate Olona, che induce chi proviene da Como ad uscire dall’autostrada quando invece potrebbe più comodamente usufruire dell’uscita di Busto Arsizio sulla A8 verso Milano.
Ma soprattutto, la mancanza più grave e colpevole: non è ancora comparsa alcuna indicazione per Malpensa nella cartellonistica all’interno dell’autostrada.
Così il turista che arriva da Como o dal Canton Ticino, diretto all’aeroporto, si trova a dover andare ad intuito o a casaccio (con tutti i rischi di manovre pericolose dovute all’incertezza di dove dirigersi) quando si trova di fronte le due direzioni Varese e Milano all’interconnessione con la A8.
Con la probabilità che, per chi non conosce bene il nostro territorio, sceglierà erroneamente la direzione “Varese”, che porta verso Gallarate, piuttosto che quella corretta “Milano”, che conduce all’uscita di Busto Arsizio da cui si dirama la superstrada 336 per Malpensa.
Oltretutto, sbagliare strada è una vera beffa, perché costringe l’automobilista ad uscire dalla A8 a Gallarate, pagando il pedaggio di 80 centesimi al casello, e a rientrare subito in autostrada per tornare verso la 336, come gli consiglierebbe qualsiasi buon navigatore (le cui mappe nella stragrande maggioranza dei casi ancora non riportano la nuova A36), pagando altri 80 centesimi.
«Una figura meschina» ammette R, presidente dell’associazione Aeroporti Lombardi che, presente all’inaugurazione il 26 gennaio, era stato tra i primi a segnalare la mancanza di indicazioni per Malpensa. «Posto che deve arrivare fino a Bergamo, Pedemontana è un’opera che può fare molto bene all’aeroporto, sia nell’immediato per avvicinare città come Como e Monza evitando il coacervo di traffico dell’hinterland milanese, sia in prospettiva per creare un asse strategico tra i due scali di Malpensa e Orio al Serio».
Ma l’errore è paradossale soprattutto se si pensa che la Pedemontana, il cui tracciato originariamente era molto più a nord, all’altezza delle attuali tangenziali di Varese e Como, è stata “dirottata” negli anni ‘90 verso la zona di Busto Arsizio proprio in previsione dell’apertura della “Grande Malpensa”.
Anche se nella realizzazione effettiva l’aeroporto si sarebbe potuto avvicinare anche di più: tra lo svincolo di Cassano e la 336 ci sono 480 metri in linea d’aria.