Tutto come da pronostico, o quasi, per Sara Bertolasi, una dei rappresentanti di Busto Arsizio alle Olimpiadi di Rio 2016. La 28enne è stata, insieme alla compagna Alessandra Patelli, l’unica rappresentante femminile del canottaggio italiano in una disciplina che in Italia ha sempre avuto grande lustro in campo maschile ma molto poco quando a remare era il gentil sesso. Le ragazze hanno chiuso la loro corsa verso le medaglie in semifinale nel “2 senza”, giungendo poi in quinta posizione nella finale B.
Una rincorsa all’oro che in realtà non c’è mai stata, troppo forti le avversarie sulla carta, ma questo le due ragazze lo sapevano già prima di partire. Per entrambe l’obiettivo era appunto la finalina e una buona prestazione generale e tutto è andato secondo i piani.
Piani che fino a qualche anno fa per Sara erano decisamente diversi con una carriera agonistica che comincia nel 2003 grazie al ciclismo, con i colori della piccola società “Tre Farioli” di Busto Arsizio ma che già l’anno successivo cambia direzione con la chiamata in Ju Sport, squadra ciclistica di Gorla Minore, nota soprattutto per il vivaio femminile.
Un paio d’anni per capire che è tempo di cambiare, Sara è del 1988, e nel 2006 a 18 anni arriva l’incontro con la Canottieri Varese. Basta poco per assistere alla prima partecipazione mondiale all’Assoluto in “quattro senza” nel 2008, ancor meno per iniziare a lavorare per coronare il sogno olimpico con una partecipazione che, complice il passaggio alla Canottieri Lario, si concretizza nel 2011 quando a Bled raggiunge la qualificazione con la compagna Claudia Wurzel. Le due, bronzo agli Europei di Plovdiv nel 2011, gareggiano a Londra 4 anni fa coronando il sogno di una vita.
Quattro anni sono tanti e tanto lavoro è stato fatto da una sempre più matura Sara che oggi si è ripresentata a Rio con una nuova compagna, Alessandra, con cui ha raggiunto la qualificazione lo scorso maggio alla regata di Coppa del Mondo di Lucerna. «Abbiamo sostenuto carichi di lavoro come mai prima d’ora – aveva fatto sapere prima di partire – Alessandra è all’esordio ma ci faremo trovare pronte. Nessuna ambizione di medaglia per noi, vogliamo la finale B». Obiettivo raggiunto quindi, seppur con un quinto posto finale che lascia spazio a qualche margine di miglioramento per il futuro. Nessuna recriminazione però, stiamo parlando del miglior risultato italiano di due ragazze nel canottaggio femminile alle Olimpiadi: «Ci dispiace non poter condividere questa avventura con le compagne che hanno passato con noi un quadriennio di lavoro e allenamento. L’Olimpiade è una grande esperienza di condivisione».