CUASSO AL MONTE C’era anche il suo camion. Lo Scania giallo con il cassone che usava tutti giorni nel suo lavoro di autotrasportatore a Lugano. Con la targa “Mauro” inclinata su un lato a lutto. E un mazzo di fiori bianchi agganciati al vano motore, omaggio dei colleghi. C’era uno striscione appeso alle impalcatura della facciata in ristrutturazione della chiesa. Con le parole impresse dai suoi amici: «Mauro per sempre nei nostri cuori». C’era l’affetto di due paesi interi, Cuasso e Viggiù. C’erano i compagni dei tempi delle scuole, i colleghi di lavoro, gli affetti. E c’erano i familiari: la moglie Verena, la sorella Catia, i genitori, i suoceri e il cognato.
È stato un addio commosso quello a Mauro Lo Magno, 29 anni, il ragazzo scomparso lunedì sera dopo un incidente in moto a Viggiù, a pochi metri dalla casa in cui viveva con la moglie. Il sentimento di sofferenza era lenito a stento dall’abbraccio collettivo. «Non ci sono parole da dire – ha subito sottolineato nell’omelia don Nicolò, parroco di Cuasso che ha celebrato le esequie con don Enrico – Anzi, per certi versi ce ne sarebbero addirittura troppe. Ma non è facile tirale fuori. Ora dobbiamo avere la capacità di tradurle in pratica: pregare per Mauro. Prendiamo esempio da quello che Mauro ci ha insegnato: ovvero vivere ogni giorno come se fosse il primo, l’unico e l’ultimo. Curando affetti e scelte. Senza sprechi».
b.melazzini
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