La Juve Stabia sta vivendo uno scampolo d’estate insospettabilmente frenetico. La retrocessione in Lega Pro, categoria alla quale le Vespe sono mestamente tornate dopo soli tre campionati cadetti, ha lasciato spazio alla speranza di riconquistare ciò che è stato malamente perso sul campo.
In ballo c’è il possibile ripescaggio, che il consiglio federale dovrebbe decidere domani al termine della farsa della B pari o dispari. A Castellammare sono convinti di farcela loro, e non il Novara: tutta la città si sta mobilitando per far valere le sue ragioni, e per “convincere” il destino a vestirsi di gialloblù.
Ieri migliaia di tifosi hanno preso parte a una marcia per le vie cittadine che da piazza Orologio ha condotto il corteo a Palazzo Farnese, l’omologo stabiese del nostro Palazzo Estense. Con un fil rouge chiaro: «Se c’è una giustizia, la B spetta a noi, gli unici ad avere le carte in regola».
Il motivo? Presto detto: trattasi di un ripescaggio, poiché è venuta a mancare una squadra, quindi andrebbero applicate le norme relative a questa fattispecie. Che escludono esplicitamente il Novara, in quanto penalizzato per il calcioscommsse due stagioni fa.
Se a Novara temono che dopo aver vinto la battaglia qualcun altro vinca la guerra, a Castellammare di Stabia temono che la ragion di stato (Abodi ufficialmente tace, ma informalmente ha già fatto capire di attendere i piemontesi) prevalga sul rispetto delle leggi. Al punto che patron Manniello ha già prefigurato la possibilità di fare ricorso al Tar contro eventuali decisioni favorevoli ad altri: il che sarebbe legittimo, ma aumenterebbe il caos che già regna in una B che, dopo aver creato il pasticcio, ora deve risolverlo, e farlo bene.
A questo si pensa dunque in casa Juve Stabia, più che al match di stasera a Masnago, che conunque potrebbe dare l’abbrivio giusto alla stagione del riscatto.
Dopo il flop di un campionato che più storto non si può, le Vespe si sono rifatte il look: solo tre i giocatori confermati (capitan Caserta, Di Carmine e Ciancio), più Jidayi rientrato dal prestito al Cittadella. Gli altri sono tutti nuovi, compresa un’infornata di baby issata dalle giovanili.
L’allenatore è un nome noto: Giuseppe Pancaro, ex giocatore di serie A e della nazionale, che debutta da titolare della panchina dopo aver studiato come secondo di Marcolin a Modena.
I campani sfoggiano un 4-3-3 offensivo, con Ripa (prelevato dall’Aquila, visto alla Pro Patria tra il 2009 e il 2011) terminale principe. Proprio il centravanti ha risolto la gara del primo turno, segnando il rigore che ha eliminato il Prato. In quell’occasione i gialloblù hanno creato tantissime occasioni da gol, però sprecandole.
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