Lima, 10 apr. (TMNews) – Un ex militare di 48 anni, Ollanta Humala, è il favorito alle elezioni presidenziali che si svolgono oggi in Perù. Un voto dall’esito incerto come non mai, che chiama alle urne circa 20 milioni di peruviani, per designare il successore di Alan Garcia (centro-destra), vincitore cinque anni fa al ballottaggio proprio contro Humala.
L’ora dei più poveri è arrivata”, arringa l’ex colonnello dall’eloquio brillante e convincente, dalle promesse facili, gradito soprattutto alle fasce di popolazione più misere delle province andine, quelle dimenticate dal “boom” peruviano e lontane anni-luce dal benessere di Lima. L’ufficiale in pensione vanta un 25-29% negli ultimi sondaggi ma, come nel 2006, rischia di perdere al ballottaggio del 5 giugno, di fronte a un avversario meno scomodo per le classi medie.
I suoi rivali, dai centristi alla destra liberale, agitano lo spettro di un’avventura statalista, rovinosa, incline a scivolare nella dittatura, sulla falsariga del Venezuela di Hugo Chavez.
Sono Alejandro Toledo, economista di 65 anni; Keiko Fujimori, 35 anni, figlia dell’ex capo di stato (oggi in carcere); Pedro Pablo Kuczynski, ex-finanziere di Wall Street e primo ministro liberale di 72 anni.
Garcia lascia un Perù forte di un 8,78% di crescita nel 2010, ma una società molto disomogenea, tanto da un punto di vista della ricchezza che nell’istruzione, con infrastrutture quasi inesistenti.
Est/Rcc
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