Pesca di frodo nell’oasi protetta: è allarme

Il fenomeno minaccia la fauna della Bruschera, sul lago Maggiore. Segnalazioni sempre più frequenti . Ieri scoperti due abusivi, settimana scorsa altri episodi. Il sindaco: «Telecamere per proteggere l’area»

– Il Comune di Angera dice stop alla pesca di frodo ed è pronto a coinvolgere dei volontari e a sistemare una telecamera per difendere l’oasi della Bruschera. Ieri mattina presto, infatti, intorno alle 7.20 due pescatori senza licenza sono stati pizzicati dai guardiapesca e dai carabinieri mentre stavano pescando delle carpe.
L’allarme è stato lanciato dal sindaco, che dopo una segnalazione da parte di una passante ha mobilitato la macchina dei controlli: «Stamattina

alle 7.20 una concittadina ci ha segnalato – dice – che due signori, non residenti ad Angera, si erano introdotti nell’oasi con carrello e canne lunghe. Siamo subito accorsi con il guardapesca all’oasi e li abbiamo trovati in fondo, vicino alla casetta del birdwatching. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che li hanno identificati come due rumeni, senza documenti (sul posto), senza licenza di pesca. In mezz’ora avevano già preso due carpe». L’oasi delle Bruschera è un’area naturalistica di grandissimo pregio in riva al Lago Maggiore. Un’area che negli ultimi tempi è già finita altre volte nel mirino di pescatori abusivi.