Il Coapi, coordinamento degli agricoltori e pescatori italiani che conta oltre 40 sigle di sindacati, movimenti e associazioni locali di territorio, è al lavoro per la convocazione dell’assemblea aperta ad altri soggetti che hanno animato nello scorso inverno il movimento dei trattori contro la crisi dell’agricoltura e della pesca e che si terrà il 14 luglio 2024 dalle ore 11 alle 16 a Roma, Città dell’Altra Economia in Largo Dino Frisullo.
L’obiettivo è puntare alla richiesta di dichiarazione di stato di crisi economica e sociale dell’agricoltura e della pesca da parte delle Regioni e Province Autonome, per poi indurre Parlamento e Governo a fare altrettanto.
A questo scopo, in queste ora dal Coapi stanno partendo gli inviti all’assemblea aperta dei movimenti per discutere e coordinare le iniziative del prossimo autunno/inverno, atteso che il Coapi ha interrotto la campagna #99 giorni per salvare l’agricoltura e la pesca e aprire alla speranza” per terminare le ultime tre settimane ancora mancanti in autunno. Nel frattempo, invita tutte le realtà che si battono contro la crisi a ritrovarsi in assemblea per concordare obiettivi, forme e tempi delle mobilitazioni contro la crisi.
La protesta che monta
“Al momento, sono già molte le adesioni di movimenti e presidi all’incontro del 14 giugno scorso – afferma Gianni Fabbris, portavoce del movimento, che aggiunge “ragionevolmente contiamo in un coinvolgimento di altre realtà nelle prossime ore. Prevista la partecipazione dalla maggior parte delle regioni italiane e e di diversi settori. Importante la presenza sempre più organizzata dei pescatori di diverse marinerie (cesena, sicilia, puglia, calabria) e di esperienze sociali come la Rete dei Municipi Rurali o diverse esperienze di base e rappresentanti di vertenze per la difesa del territorio”
Sull’invito del Coapi alle altre realtà e ai presidi che si sono formati nell’inverno scorso, nel quale si lancia un appello all’unità di tutto il movimento e all’unità con i cittadini consumatori di cibo e fruitori degli spazi rurali è scritto: “Non ci servono pacche sulla spalla, non basta la solidarietà della politica . Servono misure urgenti per salvare le aziende agricole e della pesca. Servono riforme vere per togliere il monopolio dell’agroalimentare dalle mani di chi finora si è ingrassato sulla pelle delle imprese (speculatori finanziari e commerciali, lobbies, sindacati politicizzati compiacenti) e restituire dignità alle imprese produttive, ai lavoratori ed ai cittadini fruitori del cibo e dello spazio rurale”.