Napoli, 19 ago. (TMNews) – Il peschereccio “Giovanni padre” si trova a circa 450 metri di profondità, nel punto in cui avvenne la collisione con la nave mercantile “Jolly grigio”, a 40 gradi e 40 primi nord e 14 gradi e 0 primi est. È stato individuato nella tarda mattinata dalla nave della Marina militare “Rimini”, giunta a Napoli per partecipare alle ricerche del relitto.
Le operazioni sono iniziate nella notte, con l’impiego di un sonar e del minisommergibile “Pluto”, munito di telecamere a comando remoto, in grado di raggiungere elevate profondità ed eseguire filmati e foto. Si ipotizza che i corpi di Alfonso e Vincenzo Guida, i due pescatori dispersi, possano trovarsi all’interno del relitto.
Sarà l’autorità giudiziaria a stabilire, a questo punto delle indagini, le modalità e i tempi per eventuali operazioni per riportare il relitto in superficie.
La portacontainer “Jolly grigio” è stata dissequestrata e lascerà la rada di Napoli dopo le ultime procedure e la sostituzione della memoria della scatola nera, visto che quella in funzione al momento dell’incidente è oggetto di indagini.
Restano tre gli indagati per la collisione in mare: il timoniere e il terzo ufficiale di coperta, agli arresti domiciliari per naufragio e omicidio colposo, e il comandante della nave, indagato a piede libero per favoreggiamento.
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