MALPENSA Riscrivere il perimetro di Sea Handling? In attesa della sospensiva chiesta al tribunale dell’Unione europea per la multa da 360 milioni di euro in capo a Sea Handling, la società presieduta da Giuseppe Bonomi presenta il piano B, quello della vendita a Menzies.
«Irricevibile», sbotta Rocco Ungaro, segretario generale della Filt Cgil Lombardia. I sindacati sono sulle barricate. L’articolo apparso ieri su “Il Messaggero” ha scioccato le organizzazioni sindacali. Si parla di un dossier inviato mercoledì 27 alla commissione europea in cui il gruppo Sea recepisce l’indicazione di riscrivere il perimetro di SeaH in modo da attivare una discontinuità organizzativa e di business rispetto all’assetto societario attuale prima della vendita. A tal fine è già pronta una lettera di Sea per Menzies Aviation la quale chiede, però, una trattativa in esclusiva e non la partecipazione a una gara. Il gruppo Sea, con l’aiuto di Mediobanca e dello studio Bonelli Erede Pappalardo, scrive il quotidiano romano, ha delineato la nascita di una NewCo Handling che «possa avere una dimensione pari al 70 % di Sea H in termini di attività esercitate».
Il che significa, indica Sea: «una riduzione di circa 739 unità rispetto al personale di SeaH, pari a 2.392 a tempo pieno, di cui 2.062 impiegati per le attività di gestione diretta e 330 a tempo pieno che svolgono servizi per Sea H sulla base di contratti di servizi/subappalto. E’ inoltre prevista una ristrutturazione che comporterà l’esodo agevolato di 200 unità a tempo pieno». Lo spezzettamento dell’handling è al via. Si vende il 30 % del personale che avrà «nuovi contratti di lavoro subordinato tra NewCo e lavoratori» con una aggiunge il dossier.
«Siamo allibiti», denuncia Liviano Zocchi (Uiltrasporti). «Non c’è mai stato presentato un piano “B” e se è stato precostituito da qualcuno, a noi non sta affatto bene. Nessuno può più garantire, da ora, pace sociale e rispetto delle regole negli aeroporti Sea».
Rocco Ungaro (Fitl Cgil) ricorda l’esistenza di un tavolo tecnico aperto con la proprietà: «Sea non può decidere da sola del destino dei lavoratori. La strada che indica Sea è senza alternativa e non è la nostra. Sembra un tentativo di intorpidire le acque, qualche soggetto sta cercando di orientare in un’unica direzione la soluzione per Sea Handling ed è una soluzione pericolosa che mette in difficoltà il lavoro che si sta facendo con le istituzioni. Il problema va risolto dentro il perimento aziendale». Dello stesso avviso la Fit Cisl: «Sea deve confrontarsi con il sindacato» , rimarca Dario Grilanda.
Alessandra Pedroni
p.rossetti
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