Un invito a cena nella splendida cornice della sala degli arazzi del museo Maga di Gallarate per raccontare il percorso che ha portato Openjobmetis, il 3 dicembre, alla quotazione in Borsa. Rosario Rasizza amministratore delegato dell’agenzia per il lavoro varesina ha dato appuntamento ieri sera a un centinaio di imprenditori, manager e protagonisti del mondo economico della provincia di Varese per illustrare in un clima informale l’avventura di Openjobmetis, diventata la prima agenzia per il lavoro italiana quotata in piazza Affari. Prima con una presentazione, tra slide e filmati e poi tra una portata all’altra, il mattatore della serata è stato senza dubbio Rasizza, emozionato e orgoglioso di mostrare a colleghi imprenditori e collaboratori, i passi in avanti compiuti dalla sua azienda.
«Il regalo più bello che si può fare a un imprenditore è chiedergli di parlare della sua azienda – ha premesso l’amministratore delegato – oggi non è facile parlare di Borsa ma siamo qui per esorcizzare questo momento e pensare che domani i risultati saranno eclatanti e positivi». L’ottimismo, la passione e la fiducia nel futuro sono i principi che hanno guidato Openjobmetis allo sbarco in piazza Affari. Un progetto laborioso ma entusiasmante, che Rasizza ha consigliato agli imprenditori varesini presenti.
«Il mio consiglio è quello di provare la strada della Borsa anche se bisogna prepararsi bene e fare scorta di ore di sonno, perché poi è tutto diverso» ha sottolineato l’ad, che ha poi elencato le “cose da fare”, consegnate a fine serata a tutti i presenti, per quotarsi in Borsa. Già nel business plan del 2001 dell’allora Openjob, Rasizza aveva indicato la quotazione sul mercato azionario; un progetto e un sogno coronati nel dicembre del 2015. L’imprenditore varesino ha elencato le tante tappe che hanno contraddistinto la storia della sua azienda che oggi conta 120 filiali sparse in tutta Italia e che nel 2001 erano solo 4. La prima regola da seguire è la scelta dello sponsor che per Openjobmetis è stata Equita Sim, per poi procedere alla scelta dei partner e dei consulenti, fondamentali per la buona riuscita dell’operazione. L’elenco delle cose da fare è lungo, dalla presentazione al management, all’incontro con i potenziali investitori, alla campagna di comunicazione, ai vari road show in giro per l’Europa a Parigi e a Londra.
«In questi mesi siamo stati un team, una squadra coesa ma alla fine il lavoro è andato in Borsa come recita il nostro slogan che ho pensato fin dal 2001» ha sottolineato Rasizza, che alla platea di imprenditori del nostro territorio che aveva davanti ha raccontato un aneddoto che ben riassume il clima di quei giorni frenetici, dopo la cerimonia di quotazione del 3 dicembre 2015. «Mia moglie mi ha chiesto se ero in forze – ha raccontato l’ad – Le ho risposto che ero pieno di adrenalina e così nel weekend di Sant’Ambrogio abbiamo fatto i lavori di trasloco nella nuova casa». Con la quotazione a piazza Affari non finisce tutto, perché nei mesi successivi proseguono e sono tutt’ora in corso alcune piccole ma significative e importanti attività connesse. Un’altra soddisfazione per Openjobmetis è quella di aver ricevuto pochi giorni fa dall’università Bocconi un importante riconoscimento legato proprio all’operazione Borsa. «Ci teniamo a sottolineare con orgoglio – ha concluso il cavalier Rasizza – che il progetto di quotazione iniziato l’11 maggio 2015 si è concluso il 3 dicembre 2015, con il suono della campanella che ci volevamo portare via per ricordo, in appena 206 giorni; è stato fatico ma entusiasmante».